Nella notte tra sabato e domenica le lancette dell’orologio sono state nuovamente spostate un’ora avanti in conformità con il ritorno dell’ora legale.
È da diversi anni che l’opinione pubblica manifesta l’intenzione di mantenere questo orario durante tutto l’anno per usufruire anche in inverno di un’ora in più di luce.
La Società italiana di medicina ambientale (Sima) si è fatta promotrice insieme a “Consumerismo No Profit” di una petizione online per mantenere l’ora legale tutto l’anno, la quale ha già raccolto oltre 281.000 firme. Dal 26 marzo al 29 ottobre sarà infatti possibile sfruttare un’ora di luce in più nelle ore serali, con conseguente riduzione dei consumi energetici da parte di famiglie e imprese che potrebbero essere mantenuti per tutta la durata dell’anno (Terna parla di un risparmio in Italia di 220 milioni di euro grazie a minori consumi di energia per circa 410 milioni di kwh) e dell’inquinamento, poiché si verificherebbe un massiccio taglio alle emissioni pari a 200mila tonnellate di anidride carbonica in meno, con benefici per la salute umana e globale.
È inoltre risaputo – e dimostrato, secondo diversi studi – che coloro che vivono in regioni del pianeta con una maggiore quantità di ore di luce hanno un rischio minore di sviluppare depressione e altri disturbi psicologici.
Il presidente della Sima, Alessandro Miani, riferisce che l’abbandono del doppio cambio orario gioverebbe alla salute, eliminando i disturbi (seppur lievi) legati al cambio d’ora, il quale altera il ritmo circadiano.
Sono questi i principali motivi per cui Sima chiede al governo Meloni di impegnarsi per arrivare ad adottare l’orario legale tutto l’anno. Ciò è possibile anche secondo l’Unione europea che già nel 2019 ha lasciato libertà in merito ai paesi membri, auspicando un coordinamento tra le varie nazioni per evitare ripercussioni sugli scambi commerciali e i movimenti transfrontalieri.
L’ora legale è stata introdotta definitivamente nel 1966, per far coincidere il più possibile il nostro periodo di veglia con quello in cui il sole illumina naturalmente la terra, riducendo inquinamento e bollette elevate, così facendo possiamo usufruire meno della luce artificiale, con un vantaggio evidente in bolletta, ma anche per il pianeta, in termini di consumi e inquinamento (l’Italia adottòl’ infatti per la prima volta durante la prima guerra mondiale).
Anche secondo Unsic, da quanto emerso da una ricerca, il 67 per cento degli imprenditori sarebbe favorevole a lasciare l’ora legale tutto l’anno.
FONTI
Agenzia Adnkronos | 18/04/2024
