L’ultima giornata di Sweet Pampepato si è conclusa con un momento di dibattito e approfondimento sulla storia e la tradizione del pampepato che attraverso il Processo a lui dedicato ha permesso al pubblico di conoscerne la storia e le sue antiche tradizioni che si tramandano in famiglia.
Il Pampepato di Terni IGP è stato processato per i capi d’accusa di lussuria, piccantezza, insalubrità, scorrettezza grammaticale, anti-esteticità, anti-eticità, incapacità di adattamento, assenza di originalità, appropriazione indebita di provenienza, eccesso di onerosità e istigazione al peccato di gola.
La sentenza:
“Il Pampepato di Terni IGP è assolto con formula piena per non aver mai ucciso nessuno anzi per aver contribuito, sin dai tempi antichi, al buon umore anche dei più burberi.
Pur avendo, per sua stessa ammissione, arrotondato qualche girovita, è stato accertato come ciò sia avvenuto nella piena consapevolezza delle vittime, che hanno apprezzato l’imputato dalla sua prima apparizione e hanno contribuito alla sua carriera sulle tavole italiane. è stato dimostrato in quest’aula che il Pampepato nel corso della sua esistenza ha arrecato pochi e consapevoli danni, dispensando piacere sopraffino, procurando indubitabile gusto al palato e favorendo la socialità e la sana competizione tra le persone.
Per queste motivazioni, il Pampepato, come anticipato, è assolto. Il risarcimento delle spese processuali – è stato disposto – avverrà attraverso la fornitura settimanale di Pampepati, per un triennio, a tutte le associazioni di volontariato e promozione sociale della città di Terni e a Confartigianato di Terni, Camera di Commercio, Comune, Provincia e Regione che hanno contribuito alla riuscita della kermesse Sweet Pampepato.
Nel caso in cui l’imputato dovesse sentirsi minacciato, l’Accademia italiana della cucina gli garantirà protezione anche attraverso la disponibilità di custodia presso la residenza del cancelliere o nella città del Cavaliere Arvedi, dagli amici del Torrone di Cremona. Letto approvato e sottoscritto in Terni, alla presenza di un folto pubblico per il processo a un innocente. L’udienza è tolta”.
Gusto, tradizione, cultura e approfondimenti gastronomici, questi i must di una kermesse che ha stupito il pubblico.
“Un grande successo di pubblico oltre alla soddisfazione da parte dei produttori di Confartigianato che sono stati parte attiva di questa prima edizione – commenta Mauro Franceschini, presidente di Confartigianato Imprese Terni – ciliegina sulla torta è stato un pubblico variegato anche da altre città, Viterbo, Rieti e non solo. Questo connubio ci permette di affermare che Sweet Pampepato si è da subito contraddistinta come una kermesse di successo”.
“Grande soddisfazione per la prima edizione che era una vera sfida sotto diversi punti di vista – spiega Stefano Pelliciardi, SGP Grandi Eventi, organizzatore – essendo, inoltre per noi, un territorio nuovo. Il variegato palinsesto si è contraddistinto per qualità e quantità degli eventi proposti dalle degustazioni, agli spettacoli itineranti, dalle maxi-sculture di Pampepato agli incontri con grandi nomi dell’enogastronomia nazionale come Massari, Raspelli e Vissani, il tutto accompagnato dai produttori del Pampepato di Terni IGP. Questa sinergia con la parte produttiva e le istituzioni tutte rendono Sweet Pampepato una kermesse che credo abbia tutte le carte in regola per diventare un appuntamento fisso nel panorama delle manifestazioni gastronomiche con respiro nazionale”.
I PERSONAGGI COINVOLTI NEL PROCESSO AL PAMPEPATO: Leonardo Latini (ex sindaco, avvocato, nel ruolo di giudice), Maria Sole Giardini (giornalista di Umbria7, nel ruolo di cancelliere), Alessandro Gentiletti (avvocato, ex consigliere comunale, nel ruolo di avvocato della difesa), Edoardo Raspelli (giornalista gastronomico, nel ruolo di Pm), Silvia Santarelli (conduttrice tv, nel ruolo di testimone dell’accusa), Manola Conti (presidente della Pro Loco di Marmore nel ruolo di testimone della difesa), Giuseppe Fatati (medico, come testimone della difesa), Ermes Maiolica (ex re delle bufale, attuale presidente del Deta, come testimone dell’accusa), Marco Schenardi (assessore allo Sport, come testimone dell’accusa), Enrico Fratini (collezionista di auto funebri, come testimone della difesa), Crocefisso Miglietta detto Cris (ex calciatore della Ternana, come testimone della difesa). Signori della Corte: Giuliana Piandoro, Camera di Commercio; Tommaso Ferrante giornalista di Terni Today; Ivano Grifoni rappresentante della poesia dialettale ternana. |