
Il conflitto russo ucraino continua a far parlare di sé e non solo per il costo delle perdite in vite umane ma anche per le inevitabili conseguenze sul versante economico ed energetico. L’Infrastruttura europea gas, Gie rassicura sugli attuali livelli di stoccaggio che raggiungono il 60% per l’Ue, garantendo una solida capacità di gestire fluttuazioni e potenziali ondate di freddo in tutto il continente. A ben vedere però il dato è in discesa di ben 12 punti percentuali rispetto allo scorso anno, quando le scorte si attestavano al 72%.
Con sede a Bruxelles, Gie è l’associazione che rappresenta gli interessi degli operatori europei di infrastrutture del gas e rappresenta attualmente 70 aziende associate provenienti da 26 Paesi.
Nonostante la fine dell’accordo di transito del gas tra Russia e Ucraina, secondo Gie non si sono verificate interruzioni importanti della fornitura di gas, a evidenziare la resilienza e l’adattabilità della rete energetica interconnessa dell’Europa. Il risultato è che per il terzo anno consecutivo i livelli di riempimento dei depositi risultano eccezionalmente elevati prima dell’inverno, con l’obiettivo del 90% raggiunto già a metà agosto 2024, mesi prima della scadenza del 1° novembre. Resta comunque la necessità di una valutazione approfondita sui livelli di stoccaggio rimanenti rispetto al consumo e sulla preparazione complessiva della rete per sostenere la resilienza energetica dell’Europa nel prossimo anno.
Gli sforzi in corso per diversificare le fonti energetiche sottolineano il ruolo fondamentale dell’Infrastruttura del gas europea nell’affrontare periodi di transizione mantenendo la stabilità energetica.
E si parla sempre di efficientamento energetico e nuove vie anche nel Fondo per il sostegno alla transizione industriale attivato di recente dal ministero delle Imprese e del made in Italy con l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche Ue sulla lotta ai cambiamenti climatici.
La dotazione iniziale è di 400 milioni di euro a valere sulle risorse del Pnrr. Le agevolazioni sono concesse a imprese, di qualsiasi dimensione e operanti sull’intero territorio nazionale. Il 50% delle risorse è riservata alle imprese energivore (ovvero quelle inserite nell’elenco tenuto dalla Cassa per i servizi energetici e ambientali), mentre il 40% è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.