Stati generali della natalità, contestazioni per la prima giornata

Nataliya Bolboka
09/05/2024
Tempo di lettura: 4 minuti

È stato un inizio molto turbolento quello della IV edizione degli Stati generali della natalità, aperti oggi, 9 maggio, all’Auditorium della Conciliazione. Prima che la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella, potesse prendere parola per i saluti istituzionali un gruppo di studenti e studentesse presenti in sala si sono alzati in piedi gridando slogan “Sul mio corpo decido io” e “Vergogna, vergogna”.

Appartenenti ai collettivi transfemministi “Assemblea Aracne” e “Artemis”, una rappresentante del gruppo è stata invitata a parlare sul palco. Oggetto della contestazione è stato il governo, rappresentato dalla figura della ministra, e la “società che vede nel corpo femminile una macchina da regolare rigidamente e su cui speculare”, dove “la maternità diviene l’unico obiettivo di vita da auspicare”. Le proteste sono continuate per diverso tempo, impedendo alla ministra Roccella di fare il suo intervento.

stati  generali della natalità

“Gli Stati Generali per la Natalità sono un luogo che pone al centro la famiglia, che non ha colori politici e che permette a tutti di dire la propria. Concetti per noi fondamentali, tanto che abbiamo eccezionalmente deciso di stravolgere il programma e far parlare una rappresentante dei contestatori – ha commentato Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la natalità. “Non è possibile però che, nonostante questo, non ci sia stato da parte loro il rispetto, istituzionale e personale, di far parlare la ministra. Sono assolutamente solidale con lei: le ho chiesto di rimanere e rispondere ma lei, comprensibilmente scossa, ha deciso di andar via”.

Che i motivi delle contestazioni siano o meno condivisibili, resta il fatto che il quadro della natalità in Italia è molto preoccupante. Se nel 1951 ogni 100 giovani c’erano 31 anziani, al 1° gennaio 2024 ogni 100 giovani gli anziani sono diventati 200. Secondo le proiezioni Istat, andando avanti con questa tendenza, nel 2050, ogni 100 giovani gli anziani saranno più di 300.

Nel ’64, gli anni del boom economico, le nuove nascite avevano superato il milione, mentre nel 2023 se ne sono registrate 379mila. Questo dato, peraltro destinato a calare, è dovuto prima di tutto a un crollo di uomini e donne in età fertile, tra i 15 e i 49 anni, che dai 14 milioni del 2011 sono calati a 11,5 milioni. Inoltre, mentre nel resto d’Europa sono uno su due i giovani tra i 18 e i 34 anni che vivono ancora con i genitori, in Italia sono più di due su tre. Le motivazioni sono principalmente di tipo economico, dovute a un mercato del lavoro incerto, in cui si entra tardi e con contratti precari.

Stando ai dati dell’Istat il calo della natalità non è dovuto alla libera scelta di non avere figli, indicata come motivazione solo da 2 donne su 10, ma ad altri fattori come l’età avanzata, la mancanza di una relazione stabile, difficoltà economiche e lavorative. Di fatto, nonostante 8 donne su 10 abbiamo il desiderio della genitorialità, sono costrette a rinviarla o, molto spesso, a rinunciarvi.

Per far fronte all’inverno demografico che sta attraversando il nostro Paese, la Fondazione per la natalità propone l’istituzione di un’Agenzia per la natalità sul modello giapponese. “Un’agenzia neutra che metta al centro politiche familiari impattanti condivise da tutte le forze politiche. Che crei un dialogo tra tutti i ministeri, in primis quelli dell’Economia, della Famiglia e del Lavoro, indispensabili per immaginare quei provvedimenti che il Paese necessita – ha spiegato Da Palo.

“L’obiettivo è che questa agenzia per i primi sei mesi possa ragionare e fare proposte, non a parole ma in maniera seria ed efficace per far ripartire le nascite in Italia – ha dichiarato. “Nelle prossime settimane ci attiveremo con i canali istituzionali per lavorare su questa proposta, che ci auguriamo possa essere discussa in consiglio dei ministri entro la fine del 2024.  Non possiamo attendere e aspettare i prossimi dati Istat che ci riporteranno dati drammatici sulla situazione”.

Nataliya Bolboka