Sostenibilità, aziende sempre più sensibili

Giovanni Castellotti
07/12/2023
Tempo di lettura: 4 minuti
Dnv Lean And Green Report

Secondo il report di DNV “Lean and Green: building sustainable and cost-efficient supply chains”, le aziende che investono in iniziative di sostenibilità registrano benefici finanziari, nonostante alcune incertezze su come rispondere all’ultima serie di regolamenti europei ESG che entreranno in vigore dal 2024.

L’indagine, condotta su un campione di 525 business leader e dirigenti con base in Europa di aziende che hanno oltre 250 milioni di dollari di fatturato annuo globale, si è posta l’obiettivo di indagare l’influenza reale delle pratiche sostenibili sui risultati aziendali e le sfide ancora da affrontare.

Le risposte mostrano che un dirigente su quattro ha già registrato un aumento dei ricavi grazie agli investimenti in sostenibilità nelle catene di fornitura da parte del proprio business e un altro 38% prevede di ottenerlo nel prossimo anno. Inoltre, più di un terzo (34%) ha dichiarato che la sostenibilità della supply chain ha già generato risparmi sui costi, mentre il 40% prevede di raggiungerli entro l’anno.

Paul McNeillis, Regional Director, Europe – Supply Chain & Product Assurance di DNV, dichiara: “Le aziende investono sempre più in tecnologie digitali per misurare, rendicontare, verificare e ridurre le emissioni di anidride carbonica della propria supply chain e i costi associati. Allo stesso tempo, molte di esse sono spinte anche dai requisiti obbligatori delle normative sulla sostenibilità per garantire la tracciabilità e la conformità al rispetto dei diritti umani lungo le proprie catene di fornitura. Le imprese leader sono in grado di sfruttare l’assicurazione digitale per affrontare sia i rischi ambientali sia quelli sociali, eliminando, in parallelo, le inefficienze dei costi, riducendo così i rischi ESG e i costi della catena di fornitura”.

Infatti, circa un terzo degli intervistati afferma che le proprie iniziative di supply chain digitale hanno già prodotto una crescita dei ricavi e un risparmio sui costi, mentre circa la metà prevede che tali benefici si concretizzeranno entro il prossimo anno.

Tuttavia, nonostante la maggior parte degli intervistati abbia avviato alcune iniziative di sostenibilità nella propria attività, il 35% ha dichiarato che la mancanza di conoscenza e di preparazione per le normative in arrivo – come la Direttiva UE sulla Due Diligence Aziendale, il Regolamento sulla Progettazione Ecocompatibile dei Prodotti Sostenibili, la Direttiva sulla Rendicontazione della Sostenibilità Aziendale (CSRD) e il Meccanismo di Aggiustamento del Carbonio alle frontiere (CBAM) – rappresenta il principale ostacolo che impedisce alla propria azienda di adeguarsi alle leggi sulla sostenibilità della supply chain.

“Le imprese che hanno dubbi devono determinare il proprio stato di preparazione per queste normative con una chiara analisi delle lacune e mettere in atto un piano di conformità e di creazione di valore prima delle date di implementazione” ha aggiunto McNeillis.

Geir Fuglerud, CEO – Supply Chain & Product Assurance di DNV, afferma: “Con la crescente pressione da parte delle autorità di regolamentazione, investitori, media e consumatori sul fronte ambientale e sociale, essere sostenibili mantenendo la redditività è un compito ambizioso. Ad ogni modo, grazie a coloro che hanno contribuito a questo report, possiamo dimostrare che è possibile, a patto che si disponga degli strumenti digitali giusti per monitorare, misurare, verificare e rendicontare efficacemente le misure di sostenibilità e che si sia informati sulla conformità”.

“DNV collabora con molte aziende pubbliche e private in tutto il mondo nel loro percorso di sostenibilità della supply chain e aiutarle ad aggiornarsi sulle tecnologie disponibili è una parte essenziale di questo processo. Ci auguriamo che questo report infonda un po’ di fiducia per la strada da intraprendere e che le raccomandazioni in esso delineate possano supportare un maggior numero di imprese a garantire che l’assimilazione di pratiche sostenibili non debba per forza significare maggiori spese generali, ma che, se realizzata in modo efficace e sostenuta dagli strumenti giusti, possa sbloccare un grande potenziale di crescita”.

Giovanni Castellotti