Social media sempre più a pagamento

Nataliya Bolboka
07/04/2023
Tempo di lettura: 3 minuti
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L’era dei social media gratuiti sta finendo. Ancora una volta l’azienda di Mark Zuckerberg ha seguito a ruota i suoi competitors e, come Twitter, ha deciso di introdurre la spunta blu.

La funzione “Meta Verified” è stata lanciata inizialmente in Australia e Nuova Zelanda, per poi arrivare negli Stati Uniti nemmeno un mese dopo. Vista la velocità con cui la funzione è arrivata in America, è molto probabile che manchi poco anche al lancio in Europa.

Il programma prevede un abbonamento mensile di circa 12 dollari per il web e 15 per la versione app. Oltre alla spunta blu permetterà di accedere a sticker esclusivi per Stories e Reels e 100 stelle spendibili per supportare i propri creator preferiti. Il budge di verifica può essere ottenuto solo da maggiorenni che soddisfano i requisiti minimi di attività. Per il controllo, inoltre, è necessario inviare un documento d’identità che corrisponda al nome e alla foto utilizzati su Facebook o Instagram.

Zuckerberg continua così nella sua strategia di copiare gli altri, ma in questo caso potrebbe non essere una buona idea. La funziona Twitter Blue, che era già stata ritirata lo scorso novembre dopo il primo lancio, continua a non trovare l’approvazione degli utenti.

Dal 15 aprile, la sezione “Per te” di Twitter, che con l’ultima revisione è diventata il feed principale, mostrerà solo i tweet provenienti dagli abbonati. Ciononostante, come riportato dall’Ansa, in base a una ricerca dell’agenzia Similarweb, a fronte delle 2,6 milioni di persone che a marzo hanno visitato la pagina di iscrizione a Twitter Blue, ad oggi sarebbero solo 116 mila gli account premium. Un dato alquanto scarso. Senza contare che, escludendo gli influencer, sono molti tra governi, ministeri, corporation e giornalisti a non cedere all’abbonamento, un esempio è il New York Times.

Insomma i social sembrano destinati a diventare davvero a pagamento ma questa scelta potrebbe ritorcersi contro di loro. Utenti e creators sono la loro ricchezza ed è solo grazie a questi che possono percepire i grandi profitti derivanti dalla pubblicità, oltretutto sempre più invasiva anche su Facebook e Instagram.

Una strategia come quella di Twitter potrebbe essere decisiva per gli utenti che, già contrariati dalla troppa pubblicità e non trovando più i contenuti dei propri creator preferiti, potrebbero abbandonare definitivamente queste app. È vero, ad oggi sarebbe impensabile un mondo senza social network, ma forse ciò che stanno dimenticando i grandi ceo come Musk e Zuckerberg è che i social esistono solo grazie alle persone. Senza utenti da raggiungere per quale azienda sarà appetibile mantenere un profilo o investire in pubblicità?

Quella della spunta blu sembra non essere altro che l’ennesimo autogol nella partita contro il gigante cinese Tik Tok.

Nataliya Bolboka