Siccità, aumentano i furti d’acqua

Nataliya Bolboka
29/03/2023
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Il cambiamento climatico non fa più sconti a nessuno, mettendoci di fronte a una realtà che non può essere più negata e alla quale bisogna rispondere prontamente. Mentre la siccità continua a crepare i terreni dall’arsura, le grandinate e le gelate degli ultimi giorni hanno distrutto numerosi raccolti.

Secondo gli esperti del Nasa Goddard Space Flight Center e dell’Università del Maryland, dal 2002 sono aumentati gli eventi estremi legati al ciclo dell’acqua, come siccità e inondazioni, strettamente connessi all’innalzamento delle temperature. Eventi che continueranno a peggiorare di anno in anno.

In base a una ricerca di Coldiretti, nel 2022 l’Italia del Nord ha registrato un meno 30 per cento di precipitazioni. La situazione è particolarmente critica nella Pianura Padana, dove viene coltivato un terzo dei prodotti agroalimentari made in Italy e dove si trova la metà dei nostri allevamenti.

A causa delle scarse precipitazioni e delle temperature per lo più sopra la media, anche la neve sulle Alpi è insufficiente a sostenere la portata d’acqua dei fiumi. Il Po sta affrontando la peggior secca della storia.
La scorsa estate la sua portata idrica ha raggiunto il minimo storico, toccando i 160,4 metri cubi al secondo. Quasi la metà rispetto al record registrato nel 1956, l’anno dell’ultima grande siccità. Pochi giorni fa a Cremona il fiume ha raggiunto i 7,40 metri sotto lo zero idrometrico, ovvero il livello che dovrebbe avere in questa stagione. Anche la situazione dei laghi è tragica: il Lago di Como è pieno soltanto per il 22 per cento della sua capienza, il Garda per il 37 per cento e il Maggiore solo per meno della metà, il 44 per cento. E dopo un inverno così caldo la situazione non potrà che peggiorare.

In questo contesto aumentano esponenzialmente anche i furti d’acqua segnalati dai Carabinieri forestali, riporta Libero. Agricoltori ed allevatori che disperati si allacciano abusivamente alla rete idrica. Non solo a fiumi, ma anche torrenti, pozzi privati, idranti per le emergenze e addirittura fontanelle pubbliche.

Quello del furto d’acqua è un problema che sta colpendo tutta l’Italia, da nord a sud, ma che interessa in particolar modo il Po, essendo molto lungo, già provato dalla siccità. Andrea Gavazzoli, responsabile delle relazioni istituzionali dell’AdbPo, l’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, ha spiegato al Post: “Non stiamo parlando di persone che usano taniche, ma anche sistemi complessi che richiedono una certa organizzazione. È la prima volta che ci troviamo ad affrontare questo problema”.

Nataliya Bolboka