I cittadini romani hanno a disposizione nuovi contenitori per conferire l’olio esausto da cucina. L’ultimo, il terzo, è posizionato nella Riserva Naturale Valle dell’Aniene grazie al protocollo di intesa sottoscritto dall’Ente regionale RomaNatura e dal Consorzio RenOils. Questo contenitore è dunque il terzo installato finora in un parco aderente all’Ente regionale RomaNatura; ce ne sono infatti altri due, uno nella Riserva di Monte Mario, l’altro nel Borghetto dei Fornaciari situato in prossimità del Parco Regionale Urbano del Pineto.
“Ringraziamo RomaNatura per questa partnership – spiega Ennio Fano, presidente di RenOils – che ci permette di coinvolgere centinaia di migliaia di cittadini romani che abitualmente frequentano i parchi, realizzando attività di prevenzione e tutela dell’ambiente e dell’ecosistema dai rischi connessi alla non corretta gestione degli oli alimentari esausti mediante azioni di informazione, formazione e sensibilizzazione. Parlare alle famiglie, soprattutto ai bambini, è fondamentale perché sono proprio gli oli esausti domestici ad essere più inquinanti e quelli più difficili da intercettare“.
“Stiamo proseguendo con la campagna di sensibilizzazione – dichiara Maurizio Gubbiotti, presidente di RomaNatura – per questa forma di recupero che non solo promuove la crescita dell’economia circolare ma scongiura impatti dannosi sull’ambiente e sulla salute. Un nuovo punto di conferimento collocato in prossimità della Casa del Parco – prosegue Gubbiotti – in una riserva altamente fruita, a partire da oggi, sarà dunque possibile conferire in modo corretto il proprio olio domestico garantendo ai cittadini un servizio efficiente con l’obiettivo di trasformare in risorsa qualcosa che, ancora oggi, viene considerato prevalentemente un rifiuto. I parchi – conclude Gubbiotti – sono i primi a pagare il prezzo dell’abbandono dei rifiuti e vogliono essere, con i loro servizi ecosistemici, protagonisti anche di un corretto conferimento dei rifiuti“.
“Come associazione Insieme per l’Aniene onlus – commenta Marta Del Giudice, segretaria dell’associazione – siamo lieti di partecipare a questo progetto e di poter offrire questo servizio ai cittadini che ogni giorno fruiscono della Riserva. Tra le nostre finalità, oltre al corretto smaltimento dei rifiuti, c’è sicuramente la sostenibilità che ci impegniamo a divulgare e a promuovere attraverso attività di educazione ambientale, partendo dai più piccoli“.
L’olio vegetale esausto, infatti, se non adeguatamente raccolto, è un rifiuto molto inquinante con ricadute significative in termini ambientali ed economici. Non deve essere sversato negli scarichi fognari (esempio il lavandino) nè disperso nell’ambiente perché rende sterile il terreno su cui viene versato (la terra diventa impermeabile e non permette al sistema radicale delle piante l’assunzione delle sostanze nutritive necessarie a vivere;) se versato in acque superficiali forma un’estesa pellicola impermeabile impedendo alla flora e alla fauna acquatica lo scambio di ossigeno acqua-aria causandone la morte; versato in falde acquifere profonde ne compromette la potabilità. Inoltre crea tutta una serie di problematiche al sistema fognario, alterando la corretta depurazione delle acque e compromettendo lefficienza dei depuratori con conseguente aumento dei costi di gestione e di manutenzione degli impianti, a carico dei cittadini. L’olio raccolto, invece, opportunamente gestito è un prodotto riutilizzabile (biodiesel, cosmetici, combustibile per centraline elettriche, etc.) con importanti benefici ambientali; ogni tonnellata di olio esausto recuperato consente la riduzione di 2,4 tonnellate di CO2 equivalente.