Ristorazione collettiva: è crisi senza precedenti

Giampiero Castellotti
28/06/2022
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La scorsa settimana, presso la sede del ministero dello Sviluppo economico, si è svolta la seconda seduta del Tavolo nazionale della ristorazione con lo scopo di fare un punto della situazione sul settore della ristorazione che, a causa della pandemia di Covid-19 e il recente scoppio della guerra in Ucraina, si trova in una fase di profonda crisi.

L’inflazione e il caroprezzi hanno influito notevolmente sulla situazione finanziaria delle aziende del settore, le stesse si sono ritrovate con un rincaro di oltre il 20%, valore molto critico se si considerano i due anni difficili e bui trascorsi.

La seduta è stata presieduta dal viceministro Gilberto Pichetto Fratin alla presenza dell’onorevole Martina Nardi, presidente della commissione attività produttive della Camera, e il senatore Gianni Pietro Girotto, presidente della commissione Industria, commercio, turismo al Senato. In rappresentanza di Anir Confindustria (Associazione Nazionale delle Imprese della Ristorazione Collettiva) hanno presenziato il vicepresidente Massimo Piacenti e con il segretario generale Paolo Valente.

Il vicepresidente di Anir ci ha tenuto a ribadire “In un momento così critico non ci si aspettava di vedersi negare, oltre la possibilità di rinegoziare i contratti in essere, anche la semplice revisione dei prezzi per l’erogazione dei servizi, così come previsto per i lavori pubblici nella nuova stesura del codice dei contratti, ci troviamo di fronte ad una ingiustificata discriminazione che rischia di essere un grave precedente per la normativa che interessa i contratti dei servizi.”

È stato quindi chiesto con estrema urgenza e tempestività un provvedimento legislativo che renda obbligatoria la revisione dei prezzi nei contratti pubblici.

Il vicepresidente Massimo Piacenti ha così commentato “Sono appena scaduti i termini per la presentazione delle domande di accesso al Fondo istituito per il settore della ristorazione collettiva. Tale Fondo, ancorché insufficiente, è stato salutato sin dall’inizio positivamente dalle imprese del settore e dagli stakeholders come un gesto di attenzione.  Tuttavia, registriamo il mancato buon esito del fondo che nel meccanismo di computazione del contributo considera la decontribuzione del costo del lavoro per le imprese del sud come aiuto di stato, rientrante nel temporary framework, nonostante sia una misura nata per incentivare l’occupazione e il lavoro. Di fatto questa procedura viene ora considerata di natura economica e finanziaria, con la conseguenza che vedremo gran parte del fondo non arrivare alle aziende che hanno subito ingenti perdite, e che in sintesi non avranno avuto nessuna risorsa finanziaria di auto sostegno o ristoro. Sono convinto questo sia un unico un reale ed unico caso nazionale. Una situazione a cui va posto rimedio tramite un provvedimento urgente volto a garantire la disponibilità di tutte le risorse del Fondo allo stesso settore, così come stabilito dal legislatore e che includa una deroga al “de minimis”, così come fatto in analoghe situazioni.”

Il tavolo ha poi proseguito affrontando altri temi come il sistema del credito finanziario alle imprese nella fase di ripresa e la grave situazione che sta determinando la crisi idrica. L’intera discussione sarà oggetto di considerazione da parte del ministero e del Parlamento.

Giampiero Castellotti