
Decisioni importanti quelle che deve prendere il prossimo esecutivo. Tra le tante tematiche da affrontare come guerra, inflazione, caro energia e via dicendo, si aggiunge anche la riforma delle pensioni.
Il centrodestra vuole superare la legge Fornero e le ipotesi sono tante. Per il momento quella che sta riscontrando maggior successo è “Quota 41” ma con l’introduzione di una soglia di età, su cui insiste soprattutto la Lega.
Per come è sviluppata al momento, la proposta richiede circa 5 miliardi di risorse all’anno, mentre fissando una soglia di età la spesa sarebbe ridotta. Tutto, però, dipenderà dai calcoli dell’Inps. Una soglia di 60 o 61 anni, infatti, non farebbe altro che replicare le attuali “Quota 101” o “Quota 102”.
Al contrario, invece, non sembra fattibile un’”Opzione uomo”. In base ai dati Inps, infatti, solo il 25 per cento delle aventi diritto ha usufruito del corrispettivo femminile ”Opzione donna”. Percentuale che probabilmente sarà ancora più ridotta per gli uomini. Usufruirne, infatti, significherebbe sì un pensionamento anticipato, ma anche perdere circa il 30 per cento della pensione maturata con le alternative odierne. A tal proposito il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini afferma “Mandare in pensione le persone riducendogli l’assegno non mi pare sia una grande strada percorribile. Credo che il tema sia quello di affrontare la complessità del sistema pensionistico”.
L’opzione diventa ancor meno allettante nell’attuale contesto politico ed economico. Con l’aumento generalizzato dei prezzi e considerando che, ancora oggi, spesso sono gli uomini ad avere il reddito più alto all’interno del nucleo familiare, a meno che non si tratti della popolazione più benestante, perdere un 30 per certo sulla pensione significherebbe mettere la famiglia in serie difficoltà economiche.
Non resta dunque che aspettare per sapere quali saranno le novità che il prossimo governo introdurrà nel sistema pensionistico italiano.