Regina Elisabetta, la sovrana di un’era

Leonardo Mamone
14/10/2022
Tempo di lettura: 9 minuti
La Regina Elisabetta

A più di un mese dalla morte della Regina Elisabetta II del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e sovrana dei Reami del Commonwealth (15 Paesi in cui era Regina) ne ricordiamo la persona e la sua dedizione al lavoro.

Nata con il nome di Elizabeth Alexandra Mary a Londra dal Duca di York, che in seguito è divenuto Re con il nome di Giorgio VI, e da sua moglie Elisabetta, prima Duchessa di York e poi Regina consorte, non sarebbe mai diventata Regina se lo zio, il fratello del padre, non avesse abdicato nel 1936, facendo diventare Re Giorgio VI ed erede Elisabetta.

Ha avuto una sola sorella, la principessa Margaret, nata nel 1930.

Edoardo VIII abdicò in quanto decise di sposarsi con una donna divorziata, ciò all’epoca non era permesso.

Elisabetta salì al trono come Regina alla morte del padre, il 6 febbraio 1952, all’età di venticinque anni, venendo poi incoronata il 2 giugno 1953 nell’abbazia di Westminster.

Il suo regno ha visto la devoluzione del potere nel Regno Unito, la vicenda del rimpatrio della costituzione canadese e la decolonizzazione in Africa con il rafforzamento del Commonwealth delle nazioni.

Circa 150 milioni di persone nel mondo sono stati sudditi della Regina, sovrana di Antigua e Barbuda, Australia, Bahamas, Belize, Canada, Grenada, Giamaica, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Isole Salomone e Tuvalu, oltre che governatore supremo della Chiesa d’Inghilterra, comandante in capo delle forze armate, Signora dell’Isola di Man e sovrana di Jersey e Guernsey.

Sua Maestà ha nominato quindici primi ministri nel Regno Unito.

La Regina Elisabetta è morta all’età di 96 anni, l’8 settembre 2022, e il suo regno, durato 70 anni e 214 giorni, è stato il più lungo della storia britannica, avendo superato il 9 settembre 2015 il record precedente detenuto dalla sua trisavola, la Regina Vittoria, nonché il secondo più duraturo della storia tra quelli accertati, dietro solo al regno del Re Sole, Luigi XIV di Francia.

Lei e sua sorella furono istruite a casa, sotto la supervisione della madre e della loro governante, Marion Crawford.

Le lezioni si concentravano sulla storia, la lingua, la letteratura e la musica.

Studiò alcune lingue moderne, come il francese (che parlava correntemente), utile soprattutto per le sue visite in Canada e Francia.

Il cancello del Palazzo Reale

Winston Churchill così descrisse la piccola Elisabetta, quando ancora aveva due anni: “Ha un’aura di autorità e di riflessività sorprendente per un’infante”. Dalla cugina Margaret Rhodes è stata descritta come “una piccola bambina allegra, ma fondamentalmente sensibile ed educata”.

Il primo incarico della Regina, all’epoca principessa fu durante la seconda guerra mondiale, quando fece un discorso alla radio insieme alla sorella per rassicurare i bambini che scappavano da Londra. La sua famiglia, infatti, rimase a Buckingham Palace, che fu anche bombardato durante quel periodo ben sette volte.

Durante lo scoppio della guerra aveva 14 anni e ci furono suggerimenti affinché le principesse venissero trasferite in Canada, per la loro sicurezza. Ma la madre si rifiutò di prenderli in considerazione, dicendo: “Le bambine non se ne andranno senza di me. Io non me ne andrò senza il Re. E il Re non se ne andrà mai”.

Solo le principesse furono evacuate a Balmoral nel 1939, poi stabilmente nel Castello di Windsor nel 1940, dove la Principessa fece il suo primo discorso.

Francobolli dedicati alla Regina in tutto il mondo

Nel febbraio 1945 Elisabetta convinse il padre e si unì al Servizio Ausiliare Territoriale (Auxiliary Territorial Service) e venne addestrata come autista e meccanico. Fu promossa comandante onorario junior cinque mesi più tardi.

Il suo primo viaggio ufficiale è stato nel 1947 con i genitori, dove ha fatto il suo celebre discorso: “I declare before you all, that my whole life, whether it be long or short, shall be devoted to your service and the service of our great imperial family to which we all belong” (“Io dichiaro davanti a voi tutti che la mia intera vita, sia essa lunga o breve, sarà dedicata al vostro servizio e al servizio della nostra grande famiglia imperiale alla quale tutti apparteniamo”).

Si sposò il 20 novembre 1947 con Filippo, Principe di Grecia e Danimarca, suo cugino di terzo grado.

Elisabetta II fu incoronata con una cerimonia all’abbazia di Westminster il 2 giugno 1953. La cerimonia fu trasmessa per la prima volta in televisione, ad eccezione dei momenti dell’unzione e della comunione.

Fu proclamata regina circa un anno prima, alla morte del padre il 6 febbraio 1952.

La Regina diede alla luce quattro figli, in ordine: Carlo, Anna, Andrea ed Edoardo.

Sua Maestà fece numerosissimi viaggi, sin da giovane quando l’Impero britannico aveva proseguito la sua trasformazione nel Commonwealth delle nazioni (un’unione politica delle ex colonie britanniche). È stata il capo di stato che ha viaggiato di più nella storia, seconda solo a Papa Giovanni Paolo II.

Nel 1953 la Regina e il marito partirono per un lungo viaggio intorno al mondo della durata di sette mesi, con lo scopo di visitare tredici Stati per un totale di più di 65mila chilometri di percorso.

Divenne il primo regnante dell’Australia e della Nuova Zelanda a visitare tali nazioni.

Nel 1957 la Sovrana si recò negli Stati Uniti, dove pronunciò un discorso dinanzi all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, come voce del Commonwealth. Si recò poi in Canada per presenziare all’apertura della sessione parlamentare, divenendo il primo monarca inglese a farlo.

Nel 1961 si recò in visita a Cipro, in India, in Pakistan, in Nepal e in Iran.

Durante la visita in Ghana, lo stesso anno, ignorò i timori per la sua sicurezza e incontrò il presidente Kwame Nkrumah, ritenuto possibile obiettivo di attentati. In merito a tale episodio, Harold Mcmillan ricorderà: “La regina è stata determinata per tutto il tempo… ella è insofferente riguardo al tentativo degli altri di trattarla come… una star… Di certo ha ‘il cuore e lo stomaco di un uomo’… Ama il suo dovere e ha intenzione di essere una vera Regina”.

Durante quest’ultimo viaggio fece in modo che il Ghana non prendesse posizioni troppo distanti dall’Occidente.

La regina visitò la Jugoslavia nell’ottobre del 1972, diventando il primo monarca britannico a visitare un Paese comunista.

La cifra reale

Verso la fine degli anni Settanta, secondo Paul Martin Sr., la regina nutriva timori nei confronti di Pierre Trudeau, Primo ministro canadese, il quale non dava importanza al ruolo della Corona. Le presunte idee repubblicane di Trudeau sembrano trovare conferma in alcuni suoi bizzarri e poco rispettosi comportamenti, come la piroetta eseguita alle spalle della regina nel 1977 o la rimozione di simboli reali durante il suo mandato. Nel 1980, a Londra arrivarono alcuni politici del Canada per discutere del “Rimpatrio della costituzione canadese” e, secondo quanto da loro riferito, trovarono la sovrana “più informata”; ella era particolarmente interessata a seguito del fallimento della “Bill C-60”, norma che avrebbe avuto ripercussioni sul suo status come capo di Stato canadese. Il rimpatrio annullò qualunque potere del Parlamento inglese sulla Costituzione canadese, pur lasciando immutata la forma di stato monarchica del Canada. Trudeau ricorderà che la Regina favorì il suo tentativo di riforma costituzionale e che fu molto colpito dalla “grazia che lei manifestava in pubblico” e “la saggezza che mostrava in privato”; egli fu molto legato alla Sovrana durante il suo mandato.

La Regina visse anche il periodo della morte dell’ amatissima Principessa del Galles, Diana, nell’agosto 1997, la quale avendo divorziando da Carlo non aveva più titoli reali. Considerando l’attaccamento del Paese alla donna, Sua Maestà organizzò i funerali di Stato, come facesse ancora parte della Famiglia Reale e si inchinò quando la bara le passò davanti. Fece successivamente un discorso alla nazione per commemorare la Principessa.

Il 19 marzo 2020 la Regina e il Principe Filippo si sono trasferiti al Castello di Windsor per scongiurare un possibile contagio a seguito dell’inizio della pandemia di Covid-19 nel mondo. Il 5 aprile dello stesso anno la monarca registrava un video messaggio indirizzato alla nazione parlando della pandemia.

Dopo sette mesi in cui ha svolto solo udienze virtuali a causa della pandemia, la sovrana è tornata in pubblico il 15 ottobre 2020 per visitare il Laboratorio di Scienza e Tecnologia della Difesa, nel Wiltshire.

Il 9 aprile 2021, dopo 73 anni di matrimonio, è morto suo marito, il Principe Filippo, fatto che ha reso Elisabetta la prima monarca britannica a regnare come vedova o vedovo dai tempi della regina Vittoria. La sovrana stessa ha osservato in privato che la morte del consorte “ha lasciato un vuoto enorme”.

Per via delle restrizioni da Covid-19 in vigore nel Regno Unito all’epoca, la Regina si è seduta da sola al funerale di Filippo, il 17 aprile 2021; ciò ha suscitato l’empatia e la commozione da parte di persone in tutto il mondo.

Il Giubileo di Platino

Sua Maestà ha festeggiato il Giubileo di Platino il 6 febbraio 1952, tramite una serie di manifestazioni lungo tutto il 2022. Le celebrazioni chiave del Giubileo si sono svolte dal 2 al 5 di giugno, con oltre 800 eventi organizzati tra Regno Unito e altri 80 Paesi, tra cui Australia, Canada, Nuova Zelanda e gli altri reami del Commonwealth.

Quando la Regina è morta nel castello di Balmoral, nella sua amata Scozia, sono stati eseguiti i funerali di Stato, organizzati anche dalla stessa sovrana nei minimi dettagli. Il piano si chiamava “London Bridge” e l’evento è stato trasmesso in televisione con 4,5 miliardi di spettatori, diventando l’evento televisivo più visto al mondo.

Ricordiamo dunque Sua Maestà per la sua vita dedita al lavoro fino al suo ultimo giorno, letteralmente, dato che il giorno prima di morire ha nominato il suo ultimo primo ministro, Mary Elizabeth Truss (Liz Truss).

Ha regnato con grande rispetto per il suo governo, rimanendo sempre imparziale, anche su tematiche importantissime, quali il referendum sulla Brexit (indossò un vestito blu e giallo per l’apertura del parlamento in quell’anno, forse per dare un messaggio in incognito) e l’indipendenza della Scozia, Sua Maestà ha passato, infatti, molto tempo in Scozia e ha fatto il massimo per tenere unite le quattro Nazioni Costitutive del Regno Unito (Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord).

Durante il suo regno i suoi discendenti si sono occupati e si occupano tutt’oggi di diritti civili, beneficenza e sociale. Londra, infatti, è una delle città più multietniche del mondo. La Regina è stata il primo monarca britannico a visitare una moschea in epoca di attentati.

Ricordiamo una donna dedita al suo lavoro, alla sua famiglia e alle regole della Corona, sempre superiore al governo; con lei si chiude una lunga era di cambiamenti.

Leonardo Mamone