Ottima partenza per il “Festival delle città”

Giampiero Castellotti
11/10/2022
Tempo di lettura: 6 minuti
Alessandro Broccatelli, presidente di Leganet

Un’occasione pubblica, all’indomani delle elezioni politiche, per approfondire i temi del momento, dal conflitto in Ucraina alle crisi internazionali, dall’inflazione al carovita, dalle sfide della transizione ecologica al rinnovamento delle istituzioni e della politica. Con la presenza di importanti rappresentanti del mondo della politica e dell’amministrazione locale, del giornalismo, della cultura.

Non ha deluso le attese la prima delle tre giornate del “Festival delle città”, l’appuntamento promosso a Roma dalle Autonomie locali italiane, giunto alla quarta edizione. Quest’anno – dall’11 al 13 ottobre – costituisce il primo importante momento di dibattito e di riflessioni alla vigilia dell’insediamento del nuovo parlamento e della formazione del primo governo di destra nella storia repubblicana.

Titolo di questa edizione, “Italia, cosa sarà?”, omaggio ad uno dei più noti brani di Lucio Dalla a cui sono dedicate le sale per i dibattiti e un evento speciale mercoledì sera.

Nella splendida cornice del complesso del Pio Sodalizio dei Piceni, in piazza San Salvatore in Lauro, ad aprire il Festival è stato un video con i saluti del Commissario europeo Paolo Gentiloni, il quale ha ricordato come il Pnrr rappresenti “un’occasione unica per i Comuni, nonché un impegno gravoso nel rispettare i tempi di attuazione”. A seguire il panel con lo scrittore Gianrico Carofiglio e con il presidente dell’Ali, nonché sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, moderato da Lucia Annunziata.

Gianrico Carofiglio

A proposito della crisi e dell’imminente congresso del Pd, Carofiglio ha etichettato il dibattito come “un tema di ripensamento strutturale”, incentrato prevalentemente sull’incapacità della sinistra, in particolare del Pd, di entrare ormai in sintonia con le comunità, “la parola più adatta, rispetto a ‘popolo’, perché ha un connotato plurale”. Lo scrittore pugliese ha denunciato, nello specifico, “l’incapacità di ascolto” dei cittadini da parte del Partito democratico, che determina la perdita di comunicazione efficace. Carofiglio ha aggiunto che “un partito di sinistra non può eludere i temi dell’ambiente e dell’uguale dignità dei cittadini in quanto sono temi del futuro”. La critica dell’autore di Rancore s’è spinta oltre, evidenziando come a caratterizzare attualmente la sinistra sono soprattutto sensi di colpa, tra cui quelli “per non essersi occupata dell’esclusione e di chi si sente defraudato della speranza per il futuro”.

Carofiglio ha concluso il suo intervento ricordando un esperimento che è stato effettuato a Londra nel 2009, quando a tredici persone senza fissa dimora, che vivevano di sussidi, sono state donate tremila sterline a testa. “È pregiudizio comune che dare i soldi ad un ‘barbone’ equivale a buttarli via, ad esempio in alcol o in altro – ha detto Carofiglio – mentre tutti e tredici hanno potuto smettere di stare sulla strada, trovando un lavoro e recuperando i rapporti con le famiglie. E per la collettività hanno smesso di costituire un peso”.

Matteo Ricci ha ricordato che mentre la destra ha conquistato il parlamento e governa quindici Regioni, la sinistra amministra il 70 per cento dei Comuni. “Proprio in questo ci può essere la risposta alla crisi del Pd – ha detto il sindaco di Pesaro. “I sindaci hanno qualche lettura in più e qualche buona pratica replicabile a livello nazionale”.

Gianrico Carofiglio, Lucia Annunziata e Matteo Ricci

Il secondo dibattito ha riguardato l’analisi del voto.

Giovanni Diamanti di YouTrend ha esordito sottolineando come le ultime elezioni, a differenza delle precedenti, non abbiano riservato sorprese. L’unica incertezza sui dati in arrivo ha riguardato il possibile superamento della soglia del tre per cento da parte di +Europa. Per il resto confermate le attese, con un risultato netto: la vincitrice assoluta si chiama Giorgia Meloni. “Tuttavia non sarà facile mettere insieme nel governo chi ha stravinto e chi ha perso – ha detto Diamanti con un chiaro riferimento alla Lega e a Forza Italia, “partiti che dovranno per forza riposizionarsi”. Diamanti ha evidenziato che gli ultimi sondaggi accentuino le tendenze delle urne, con Fratelli d’Italia e Movimento Cinque Stelle ancora in crescita.

Marco Damilano, da poco approdato in Rai, s’è soffermato sull’astensionismo, “fattore di cui si parla troppo poco, benché influente sul voto”. Riguardo a Giorgia Meloni, l’ex direttore dell’Espresso ha ricordato che la vittoria della destra è soprattutto un suo merito personale: “È stato un voto al personaggio e all’influencer – ricordiamoci di “Io sono Giorgia, ecc.” – anche perché in regioni dove la leader di FdI ha stravinto, come Veneto o Friuli, non viene in mente alcun sindaco o rappresentante locale che le può aver favorito la volata”. Damilano è quindi convinto che la Meloni dovrà ora essere brava a transitare dall’Io al Noi.

Claudio Mancini, parlamentare Pd, vede la sconfitta della sinistra nell’incapacità di costruire un bacino alternativo alla destra e nel non aver detto quale governo avrebbe fatto. “Nella destra i voti sono rimasti più o meno quelli, circa 12 milioni, con un travaso da due leadership in crisi, Berlusconi e Salvini, verso Giorgia Meloni – ha fotografato l’ex consigliere della Regione Lazio.

Ettore Colombo, brillante giornalista del Quotidiano Nazionale, raccontando che per la prima volta non ha votato a sinistra, non ha risparmiato pesanti critiche al Pd. “Hanno sbagliato tutto, dal leader, che speriamo ritrovi il posto a Parigi, alla campagna elettorale con slogan patetici, ai temi trattati fino all’abbaglio sulle alleanze”.

Ettore Colombo, Marco Damilano, Laura Tecce, Claudio Mancini e Giovanni Diamanti

Nel pomeriggio il dibattito su riforme e territori ha visto Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, la senatrice Licia Ronzulli e Stefania Bonaldi, presidente di Ali Lombardia.

Di Pnrr hanno parlato Lorenza Bonaccorsi (presidente I Municipio di Roma), Micaela Vitri (consigliera Regione Marche), Maria Pia Funaro (vice sindaca di Cosenza), Sabina De Luca (Forum diseguaglianze e diversità), l’onorevole Chiara Colosimo (FdI).

Di legge di stabilità, emergenze e divari territoriali hanno invece parlato: l’onorevole Giovanni Donzelli (FdI), il senatore Massimiliano Romeo (Lega), il senatore Antonio Misiani (Pd), l’onorevole Vittoria Baldino (M5S), Giovanna Bruno (sindaca di Andria) e Nicola Fiorita (sindaco di Catanzaro).

A seguire il panel sul valore della bellezza con Massimo Garavaglia, ministro per il Turismo, il giornalista Alessandro Sallusti (direttore di Libero), Mattia Palazzi (sindaco di Mantova) e Domenico Venuti (sindaco di Salemi).

A chiudere l’intervista di Serena Bortone a Roberto Gualtieri, sindaco di Roma.

Giampiero Castellotti