
Buone notizie dal mercato del lavoro. A giugno l’occupazione è cresciuta dello 0,3 per cento, pari a 82mila unità, e il tasso di occupazione è salito al 61,5 per cento, guadagnando uno 0,2 per cento. A renderlo noto è l’Istat, che ha pubblicato pochi giorni fa il rapporto con i dati provvisori sull’andamento di giugno.
Rispetto allo stesso mese del 2022, il numero degli occupati è aumentato dell’1,7 per cento, per un totale di 385mila unità, con un incremento generalizzato che coinvolge uomini e donne di tutte le fasce d’età, fatta eccezione per quella compresa tra i 35 e i 49 anni, che risente della dinamica demografica negativa.
“Il tasso di occupazione, che nel complesso è in aumento di 1,1 punti percentuali, sale anche in questa classe di età (più 0,7 punti) perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva”, ha spiegato l’Istat.
Con l’aumento dell’occupazione sono calati anche il tasso di disoccupazione e di inattività. Il primo è sceso al 7,4 per cento, registrando un meno 0,2 per cento, per quanto concerne il tasso totale, mentre quello giovanile, pari al 21,3 per cento, è calato di 0,4 punti. Il tasso di inattività, invece, è sceso di 0,1 punti, attestandosi sul 33,5 per cento. Inoltre, il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni è calato di 43 mila unità, pari a un meno 0,3 per cento, interessando uomini e donne over 24, mentre è rimasto stabile tra i giovani.
Ad ogni modo, su base annua, rispetto a giugno 2022, il numero di inattivi è calato di 280mila unità (meno 2,2 per cento), mentre quello delle persone in cerca di lavoro ha registrato un meno 8,7 per cento, pari a 178mila unità.
I dati lasciano, dunque, lasciano ben sperare per il futuro e, con la sospensione del reddito di cittadinanza, si spera che l’occupazione cresca ancora.