Non dimenticare il tema della sicurezza

Domenico Mamone
04/10/2022
Tempo di lettura: 3 minuti
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Negli ultimi giorni i riflettori della cronaca nera si sono riaccesi insistentemente su Roma, dove sono stati denunciati molteplici atti o tentativi di violenza sessuale. Seppur con ambientazioni differenti, le vicende hanno interessato principalmente quartieri semicentrali.

Al Pigneto una donna di 54 anni ha subito molteplici atti di violenza da parte di due uomini di origine africana per 24 ore di fila presso il parco del Torrione.

Alla Garbatella, nel corso di una serata che stava trascorrendo con tre amiche in un ristorante della zona, una donna di 42 anni sarebbe stata aggredita alle spalle, spinta contro un’auto e stuprata mentre era andata a prendere un oggetto nella sua auto parcheggiata poco distante dal locale.

A San Lorenzo, uno studente sardo di 22 anni è stato soccorso in stato di choc e con diverse ferite al volto: ai poliziotti ha raccontato di essere stato prima rapinato da tre sconosciuti, poi violentato da uno di loro.

Non è la prima volta che la Capitale registra più episodi ravvicinati del genere, seminando la psicosi specie tra le persone più giovani. Proprio il caso di una violenza sessuale all’uscita della stazione della Storta alimentò i consensi intorno alla candidatura a sindaco di Gianni Alemanno nell’aprile 2008.

Del resto, i reati a Roma – città rappresentativa dell’intero nostro Paese – accusano aumenti generalizzati rispetto ai livelli pre-Covid. E sono proprio le aggressioni a sfondo sessuale a registrare crescite esponenziali, in linea con il dato nazionale che segna un preoccupante più 24 per cento.

Secondo le statistiche sulla criminalità del primo semestre 2022, estratte dalla banca dati interforze dal dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno per il Sole 24 Ore, nei primi sei mesi del 2022 nella Capitale sono state presentate 205.053 denunce, pari a 4,86 ogni 100 abitanti: peggio solo Milano, Rimini, Torino e Bologna. Quindi, dal punto di vista dell’indice di criminalità, Roma si piazza al quinto posto della classifica dei 106 Comuni italiani presi in considerazione.

Se consideriamo le cronache del malaffare emerse negli ultimi anni – dalla cosiddetta “Mafia Capitale” alle vicende legate ad alcune famiglie malavitose, dai roghi collegati alla gestione dei rifiuti al degrado estetico dilagante in città – Roma appare sempre più l’emblema negativo del Paese.

Distratti dalle cronache riguardanti il Covid, l’invasione russa in Ucraina, l’inflazione, gli aumenti delle materie prime, dei generi di consumo e delle bollette, la politica ha perso di vista il tema della sicurezza, che invece resta ai primi posti tra le preoccupazioni degli italiani.

Domenico Mamone