Mic, al via la Carta della cultura giovani e la Carta del merito

Nataliya Bolboka
01/02/2024
Tempo di lettura: 2 minuti
cultura, giovane donna che osserva un quadro

Dal 31 gennaio sono diventate operative la Carta della cultura giovani e la Carta del merito, i nuovi strumenti elettronici predisposti dal Ministero della Cultura che sostituiscono il Bonus Cultura 18 App e il cui obiettivo è lo sviluppo e il potenziamento della diffusione della cultura tra i giovani.

Ciascuna carta è individuale, nominativa, hanno un valore nominale di 500 euro e sono cumulabili tra loro.
Per richiederle è necessario essere residenti in territorio italiano e, nel caso di cittadini stranieri essere in possesso di regolare permesso di soggiorno ove richiesto.

Inoltre, in base alla carta che si vuole richiedere, è necessario avere un Isee familiare non superiore a 35.000 euro per la Carta della cultura giovani, oppure aver conseguito il diploma di maturità non oltre il compimento dei 19 anni e con una votazione di 100 su 100 per la Carta del merito.

La richiesta può essere inoltrata online al sito www.cartegiovani.cultura.gov.it tramite Spid o Cie. I  beneficiari possono registrarsi sulla piattaforma dal 31 gennaio al 30 giugno:

  • dell’anno successivo al compimento dei 18 anni per la Carta della cultura giovani;
  • dall’anno successivo al conseguimento del diploma finale di maturità.

L’importo sulle carte è utilizzabile entro e non oltre il 31 dicembre dell’anno in cui i beneficiari si sono registrati sulla piattaforma.

Le carte possono essere usare per l’acquisto di: biglietti per il teatro, proiezioni cinematografiche, spettacoli dal vivo, musei, mostre, eventi culturali, aree archeologiche e parchi naturali. E ancora libri, abbonamenti a quotidiani e periodici, musica registrata e prodotti dell’editoria audiovisiva, ma anche corsi di musica, teatro, danza e lingue straniere.

Sono esclusi, invece, i videogiochi e gli abbonamenti per l’accesso a canali o piattaforme che offrono contenuti audiovisivi e non possono essere convertite in buoni di spesa sostitutivi generati dall’esercente.

Nataliya Bolboka