L’Nft approda nell’enogastronomia
tra gelati e cucina giapponese

Vanessa Pompili
15/03/2022
Tempo di lettura: 3 minuti

Il gelato come opera d’arte. E’ il primo Nft (Non fungible token) mondiale legato al gelato sostenibile ed è targato Abruzzo. Realizzato dall’artista di origini ucraine Tatiana Yatlo, il “Noble Sweet Transgress” (Nobile dolce trasgressione) conta solo 100 esemplari. E’ stato presentato a febbraio a Dubai nell’ambito di Gulfood, la fiera alimentare più importante del Medio Oriente con il sostegno della Regione Abruzzo e Arap, l’Azienda regionale delle attività produttive. L’Nft collegato al gelato sostenibile si inserisce nella collezione “Out of the Box”, il fuori salone di Gulfood che tratta di sicurezza e sostenibilità alimentare.

Gli Nft sono certificati di proprietà su opere digitali da collezione ed investimento, uniche e soprattutto non replicabili, tracciati su blockchain, registri di contabilità condivisi ed immutabili.

Il Noble Sweet Transgress è supportato dalla Regione Abruzzo attraverso l’Arap, l’ente per lo sviluppo industriale regionale, che ha promosso aDubai una ventina di imprese agroalimentari sostenibili.  Una di queste, “Olimpia Il Gelato di Avezzano”, userà l’Nft come supporto marketing per la sua internazionalizzazione. Il titolare della gelateria, Antonio Nanni, maestro gelataio con 40 anni di esperienza, vuole partire proprio dalla vetrina offerta dall’evento di Dubai per esportare la sua visione di gelato sostenibile (usa solo il 5 per cento di zucchero) e di territorio abruzzese in varie regioni del mondo.
L’importanza del progetto viene rimarcata dal presidente dell’Arap, Giuseppe Savini: “Il nostro ruolo è quello di sostenere le imprese abruzzesi sui mercati internazionali e abbiamo scelto di farlo anche con strumenti innovativi, come l’Nft sul gelato sostenibile”.

E sempre in Abruzzo si trova il primo ristorante ad aprire le porte agli Nft. E’ l’Oishi Japanese Kitchen di Pescara che offre ai clienti la possibilità di affiancare alla cucina fusion l’acquisto di opere virtuali pagabili con i token. Il connubio tra l’enogastronomia e gli Nft si deve all’idea del Ceo di Oishi, Luca Di Marcantonio, che ha preso ispirazione dal progetto del Flyfish Club di New York, che dal 2023 aprirà le porte solo ai possessori di token

“Siamo davvero orgogliosi – ha spiegato Luca di Oishi Japanese Kitchen ad AbruzzoWeb – di essere il primo ristorante in Italia ad adottare questa tecnologia che sta spopolando in tutto il mondo. Gli Nft utility sono token digitali che nascono con l’obiettivo di avvicinare gli utenti ad un progetto artistico, musicale o come nel nostro caso enogastronomico, un’opera artistica con dei servizi esclusivi connessi in maniera intrinseca. Quali sono i loro vantaggi? Chi li utilizza avrà accesso privilegiato a una serie di benefit importanti e sempre nuovi. In estrema sintesi si entra a far parte di un vero e proprio club”.

Al ristorante Oishi si può acquisire un Nft utility, ovvero un gettone virtuale che rappresenta l’atto di proprietà ed il certificato di autenticità, registrato sulla blockchain, un sistema crittografico e decentralizzato che permette la rubricazione di un bene unico, in questo caso un’opera d’arte creata in collaborazione con il digital artist abruzzese Pierpaolo Barnabei in arte “Frutti”.

L’acquisto consente anche di accedere ad una serie di attività esclusive, quali un menù degustazione dedicato, chiamato ‘’Omakase’’ in giapponese ‘’fidarsi’’, un percorso di sapori dove cucina orientale e occidentale si fondono per ottenere un mix irresistibile.

I possessori dell’Nft utility hanno accesso a piatti fuori menù e sconti, con la possibilità di pagare in cripto valute ed accedere ad una community esclusiva per entrare in contatto diretto con lo staff del ristorante.


Vanessa Pompili