L’impatto sociale di chi sa innovare

Giampiero Castellotti
26/05/2023
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Trento

Le sfide di un mondo nuovo – come recita il sottotitolo del Festival dell’Economia 2023 “Il futuro del futuro” – passano anche dalle “Economie dei territori”. Ed è in questo contesto che Fondazione Caritro, sostenitore del FuoriFestival, propone il panel dal titolo “Percorsi di co-innovazione per la generazione di impatto sociale”: un momento di informazione e riflessione che rispecchia il suo impegno quotidiano per lo sviluppo del territorio attraverso azioni di utilità sociale. Iniziative che Caritro porta avanti, tra gli altri, con Fondazione Vrt, l’ente per la valorizzazione della ricerca trentina. Per questo sabato 27 maggio alle 14.45 nella sala conferenze di Fondazione Caritro sarà il presidente di Vrt, Stefano Milani ad aprire l’incontro raccontando come la fondazione– ente strumentale di Caritro nato nel 2018 – sostiene la ricerca che aiuta le persone valorizzando le migliori tecnologie e ricerche presenti in Trentino. Alcuni dei progetti che interpretano questa mission rientrano nell’ambito di “Foundation Open Factory”.

«Fondazione VRT ha lavorato in questi anni – sottolinea Stefano Milani – con un obiettivo primario: garantire alla ricerca un nuovo modello di finanziamento. La ragione è presto detta: le persone e le imprese guardano alla ricerca anche per la soluzione di problemi, bisogni e criticità. La riprova è arrivata, ad esempio, dal Covid, situazione straordinaria, a cui Fondazione VRT ha risposto con bandi mirati e rivolti a specifiche aree di utilità sociale. Abbiamo scelto e finanziato, in tempi estremamente rapidi, i progetti in grado di fissare obiettivi misurabili in termini di utilità sociale e ricaduta per le persone.  In questi anni abbiamo analizzato oltre 320 progetti trentini, sostenuto 67 progetti di cui il 52% a governance femminile che hanno coinvolto oltre 240 ricercatori ed entrepreneurs generando ricadute misurabile per tutta la popolazione italiana e del trentino».

«Rafforzare la capacità di innovare degli enti non profit e sostenere la loro impronta di impatto sociale: sono questi i nuovi orizzonti del progetto FoF – spiega Anita Penati, direttrice di Fondazione Caritro -. Obiettivi implementati alla luce degli importanti risultati già ottenuti nella seconda edizione, soprattutto in termini di ricadute sulle comunità delle proposte avanzate dagli enti senza scopo di lucro. In questo contesto le fondazioni hanno un ruolo istituzionale, hanno sposato il progetto per facilitare la collaborazione e la partnership tra mondi diversi: profit, non profit, ricerca e giovani. A questo proposito formare nuove generazioni capaci di supportare il cambiamento verso lo sviluppo sostenibile, economico e sociale del territorio e favorire la contrattualizzazione di chi (startup, ricercatori, professionisti) presta la propria attività per una grande impresa, sono capisaldi irrinunciabili quando si parla di innovazione aperta».    

Promosso insieme a Fondazione Cariparo, Fondazione Cariverona e Fondazione Sparkasse Bolzano in collaborazione con Elis Innovation Hub “Foundation Open Factory” è alla sua terza edizione presenta i risultati 2022 dei 13 progetti di co-innovazione che vedono il mondo del terzo settore collaborare con soggetti innovativi (startup, enti di ricerca, PMI innovative e Università) per sperimentare sul campo come le nuove tecnologie possano rispondere a specifiche esigenze di innovazione. Moderatore sarà Luca De Biase, responsabile della sezione del Sole 24 ore su innovazione. Interverranno Luciano De Propris, head of Open innovation and sustainability di Elis innovation hub, e Stefano Milani, presidente di Fondazione valorizzazione per la ricerca trentina.  

Giampiero Castellotti