Legge sull’equo compenso, “sì” unanime alla Camera

Giampiero Castellotti
28/01/2023
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Compenso

“Il progressivo declino delle professioni è cominciato dalla seconda metà degli anni Novanta con il cosiddetto ‘decreto Bersani’ che, nei fatti, avrebbe ingenerato lo scardinamento di quel compenso dignitoso che dovrebbe spettare al professionista”. Il mondo delle professioni “è rimasto purtroppo trascurato per troppi anni, pur risultando indispensabile allo sviluppo, alla modernizzazione e alla crescita del nostro Paese”. Con queste parole il deputato leghista romagnolo, l’avvocato quarantenne Jacopo Morrone, ha accompagnato la “sua” legge sull’equo compenso, a prima firma del premier Giorgia Meloni, approvata all’unanimità dalla Camera con 253 voti favorevoli. La legge, che ora passa al Senato, dispone che il compenso, per poter essere ritenuto equo, deve essere proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, nonché conforme ai parametri per la determinazione dei compensi previsti dalla legge.

“Stiamo archiviando, finalmente, quella che è stata una pagina buia per il mondo delle professioni, che ha avuto inizio con l’abrogazione dei minimi tariffari voluta da Monti – spiega il collega vicentino 39enne Silvio Giovine di Fratelli d’Italia, spiegando che il voto rappresenta “il primo sostanziale paletto di quella che si configurerà come una complessiva riforma organica della libera professione”.

Soddisfatto anche il capogruppo alla Camera, Tommaso Foti: “Con l’approvazione della norma sull’equo compenso registriamo un nuovo rilevante successo di Fratelli d’Italia”, ricordando che “questa legge a prima firma Meloni si estende ad avvocati a professionisti iscritti a ordini e collegi, ma anche a professioni associative non regolamentate ed è frutto di un’importante sintesi perché contiene gli emendamenti di tutte le forze politiche approvati nella scorsa legislatura”. Conclude Foti: “Voglio ringraziare a nome del gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, i deputati Varchi e Schifone per il loro impegno profuso volto a raggiungere un provvedimento che tutela la dignità di tanti professionisti e che l’interruzione della scorsa legislatura ne aveva impedito l’approvazione”.

Giampiero Castellotti