Legge di bilancio: per l’Unsic è “prudente e realista”

Redazione
23/11/2022
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Giorgia Meloni al Quirinale (foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

L’Unione nazionale sindacale imprenditori coltivatori (Unsic) apprezza e condivide l’atteggiamento “prudente e realista”, com’è stato definito dal governo stesso, della Legge di Bilancio così com’è stata impostata.

Si rilevano, nella manovra, elementi di continuità con quanto predisposto dal precedente governo, ed anche questo – secondo l’Unsic – è “apprezzabile” in quanto indica stabilità e segnala senso di responsabilità, non essendo affatto terminate certe condizioni d’emergenza provocate dalla pandemia e dalla crisi bellica ucraina.

L’Unsic valuta quindi positivamente la conferma e il rafforzamento di alcune misure quali il credito di imposta energetico per le imprese, il taglio degli oneri di sistema e le altre misure di contenimento del caro energia, così come la conferma della riduzione di due punti di cuneo fiscale per i redditi da lavoro: su questo punto, l’associazione datoriale approva che esso sia tuttora indirizzato ad appesantire le buste paga, non ritenendo opportuna la contrapposizione creatasi sui media negli ultimi giorni che dipingevano un conflitto potenziale tra lavoratori e datori sulla ripartizione del cune o fiscale. L’Unsic guarda, peraltro, all’ampliamento fino a cinque punti del cuneo fiscale, come proposto e in parte annunciato, un’occasione per riequilibrare complessivamente gli oneri che gravano anche sulle imprese stesse.

Circa il nuovo regime di tassazione per i lavoratori autonomi, l’associazione datoriale auspica che si alleggerisca il peso burocratico e si liberino risorse per la ripresa, fatta salvo il rigore contro l’evasione fiscale che ci ha sempre visti in prima fila. In questo senso servirà anche la tregua fiscale e la cancellazione delle cartelle più vecchie, che sono anche quelle più difficilmente esigibili dal fisco.

Riguardo alla riforma del Reddito di cittadinanza, il nuovo accento sulle politiche attive del lavoro e l’occupabilità dovrebbe, secondo l’Unsic, prevedere un maggior riconoscimento del ruolo delle agenzie private di collocamento al lavoro, in un’ottica di integrazione di sistema con i Centri per l’impiego, e delle agenzie di formazione, laddove la formazione delle competenze non può che essere la chiave dell’occupabilità. Questo è il suggerimento dell’associazione presieduta da Domenico Mamone per l’annunciata riforma prevista per il 2023/24: politiche davvero attive di inserimento al lavoro.

In generale, guardando al futuro, l’Unsic auspica il superamento di quelle condizioni emergenziali che hanno provocato in questi anni un continuo avvicendarsi di misure ad hoc di alleggerimento fiscale, con bonus o tagli temporanei, per arrivare ad una condizione di riforme strutturali e stabili. In questo senso, di particolare valore, ai nostri occhi, il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, nell’ottica di promuovere lo sviluppo delle imprese che proprio sul versante finanziario incontra sovente ostacoli.

L’Unsic indica nell’adeguato impiego del Pnrr e dei programmi di Sviluppo rurale, per la liberazione di risorse per investimenti, finalizzati in primo luogo al cambiamento tecnologico, alla sicurezza e alla salute sul lavoro, con un accento importante sulla formazione continua e l’aggiornamento delle competenze, per quanto concerna la qualità del lavoro, e per il tema energetico sullo sviluppo di fonti rinnovabili, con un sempre maggior ruolo alle agroenergie (biomasse, biogas, ecc.) e alla sostenibilità ambientale. Rinnovamento e qualità dei prodotti e delle condizioni di lavoro dovrà essere sempre di più la stella polare di politiche di sviluppo ambiziose, che sappiano impiegare le risorse europee in maniera adeguata.

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