Le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale

Giampiero Castellotti
06/06/2022
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Un dialogo sull’intelligenza artificiale, sempre più presente nelle nostre vite, con uno sguardo alle prospettive future. L’appuntamento si è svolto nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento in sala Depero nel Palazzo della Provincia, con Francesco Profumo, già Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, e attualmente presidente della Fondazione Bruno Kessler, della Compagnia di San Paolo e dell’ACRI e Gerardo Graziola, giornalista de Il Sole 24 Ore, Radiocor.

Oltre a fare un excursus sull’evoluzione dell’IA – dagli studi pionieristici di Alan Turing passando per la definizione del termine negli anni Cinquanta, fino ai giorni nostri – Profumo si è soffermato sulle nuove frontiere di questo settore. Al centro dell’intervento, l’integrazione di tecniche basate sull’apprendimento guidato dai dati con quelle basate sui modelli, per arrivare alla cosiddetta “Integrative AI”, proprio perché sfrutta i vantaggi di entrambi i tipi di approccio. Non sono mancati esempi sulle future applicazioni di questo potente strumento, ad esempio nei settori dell’Industry 4.0, per la manutenzione predittiva dei macchinari, e nel campo della salute, per la previsione del rischio di malattie.

“La frontiera della ricerca sull’intelligenza artificiale si spingerà ancora oltre”, ha sottolineato Profumo rispondendo alle domande di Graziola. “La sfida per l’AI futura è superare la barriera della complessità necessaria per affrontare i problemi del mondo reale, in cui persone e macchine devono convivere e sono parte dello stesso ecosistema, e dove i problemi non si possono facilmente scomporre in sotto-problemi che possono essere affrontati separatamente. E’ necessario un cambio paradigmatico. Abbiamo bisogno di un approccio altamente interdisciplinare orientato a teorie e tecniche che integrano diversi metodi scientifici, tecnologie e competenze. Si arriverà alla cosiddetta Intelligenza artificiale generativa, che, oltre ad imparare dai dati, potrà crearne di nuovi, produrre artefatti, realizzare nuovi scenari, ad esempio sui fenomeni delle grandi sfide globali, come il cambiamento climatico, il consumo energetico, l’evoluzione delle pandemie”. (vl)

Giampiero Castellotti