Imprese italiane e transizione ecologica: i risultati dell’indagine

Vanessa Pompili
04/11/2022
Tempo di lettura: 3 minuti

Più di 8 imprese su 10 in Italia (83 per cento del totale) ritengono la transizione ecologica necessaria e la vedono come un cambiamento fondamentale per superare le crisi ambientali ed economiche.

Oltre un’impresa su due ha già adottato misure per usare in modo più efficiente energia ed acqua, il 49 per cento per ridurre e per riciclare i propri rifiuti e il 34 per cento nell’utilizzo di fonti rinnovabili.

Il 75 per cento delle imprese ha un livello di preoccupazione medio o elevato per i cambiamenti climatici e solo il 25 per cento dichiara di non essere preoccupato. Ma nonostante questa preoccupazione solo un’impresa su cinque ha attuato al suo interno misure di riduzione delle emissioni di gas serra.

È quanto emerge dall’indagine, realizzata dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile e da EY che sarà presentata agli Stati Generali della Green Economy, in occasione di Ecomondo-Key Energy, a Rimini l’8 e il 9 novembre prossimi.

Le imprese italiane e la transizione ecologica indaga l’atteggiamento degli imprenditori su potenzialità, ostacoli, aspettative, misure necessarie della transizione ecologica. Il 62 per cento delle imprese vede proprio nell’attuale periodo storico maggiori ragioni per intraprendere un percorso di transizione ecologica, vista come opportunità strategica.

Realizzata a settembre 2022, la ricerca offre la fotografia attuale di come un campione di 1.000 imprese italiane (piccole sopra i 10 dipendenti, medie e grandi, appartenenti ai principali settori) stia vivendo la transizione ecologica in questo periodo di alti prezzi dell’energia e di incertezza sul futuro dell’economia.

Tre aziende su quattro (il 76 per cento) sono convinte che l’Italia dovrebbe essere fra i promotori della transizione ecologica perché questa scelta metterebbe il Paese all’interno del gruppo avanzato delle economie mondiali. L’ostacolo maggiore per la transizione ecologica è rappresentato dalla burocrazia per ben il 50 per cento delle imprese.

Le imprese si sono già mosse per avviare questo cambiamento in green: oltre una su due ha già adottato misure per usare in modo più efficiente energia ed acqua, il 49 per cento per ridurre e per riciclare i propri rifiuti e il 34 per cento nell’utilizzo di fonti rinnovabili.

Ma quali sono i benefici di questa svolta? Per circa 3 imprese su 10 sono la riduzione dei costi operativi. Gli imprenditori non sono indifferenti ai rischi causati dalla crisi climatica. La preoccupazione per l’aumento degli eventi atmosferici estremi è ormai diffusa: il 75 per cento ha un livello di preoccupazione medio o elevato e solo il 25 per cento dichiara di non essere preoccupato per tali eventi. Ma nonostante questa preoccupazione solo un’impresa su cinque ha attuato al suo interno misure di riduzione delle emissioni di gas serra.

Le aspettative degli imprenditori sugli effetti delle misure per la transizione ecologica sulle proprie imprese sono in buona parte positive: il 51 per cento ritiene che contribuiranno a migliorare il posizionamento dell’azienda e il 60 per cento che promuoveranno investimenti per innovazioni.
Dalla ricerca emerge, però, anche una forte richiesta di maggiore informazione, solo il 35 per cento del campione, infatti, pensa di avere un buon livello di conoscenza.

Così Edo Ronchi presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile: “Questa indagine documenta un quadro dell’impegno delle imprese italiane per la transizione ecologica più avanzato di quanto diffusamente si ritenga. Non mancano difficoltà e ritardi, ma il quadro complessivo che emerge è quello di un sistema delle imprese che sta affrontando la sfida della transizione ecologica come ineludibile necessità ma anche come possibile opportunità”.

Vanessa Pompili