La transizione investe anche lo sport

Giampiero Castellotti
18/03/2022
Tempo di lettura: 6 minuti

Secondo quanto riportato dal programma di sviluppo sostenibile della Nazioni Unite, lo sport viene considerato un importante fattore green e le conferme a tal proposito sono innumerevoli: dai campi da basket realizzati con migliaia di scarpe agli stadi calcio in legno fino alle reti da pesca riciclate per la pallavolo.

“Se vogliamo migliorare la qualità dell’ambiente in cui viviamo, l’unico modo è coinvolgere tutti”. Con queste parole l’architetto Richard Rogers identifica il concetto di sostenibilità, tematica che tocca e influenza tutte le business unit mondiali, tra cui anche quella prettamente sportiva. Le prime conferme a riguardo giungono dall’Agenda di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, a scadenza nel 2030, secondo cui lo sport viene riconosciuto come un importante abilitatore di sostenibilità: il focus dell’analisi si concentra sugli eventi sportivi grazie al Comitato Olimpico Internazionale che nel 2006 ha pubblicato una guida dal titolo “Sport, environment e sviluppo sostenibile”. Da quel momento in poi la sostenibilità ha lentamente trovato la sua strada nei modelli di business e nella pianificazione strategica delle organizzazioni sportive internazionali.

Questa “green revolution” viene analizzata, in seconda battuta, anche da US Green Technology che mette in risalto sei consigli specifici per rendere le strutture sportive più sostenibili: si passa dalla realizzazione di impianti modulari, che risultano convenienti e facili da assemblare, all’utilizzo di energie rinnovabili come quelle eolica e solare, dalla creazione di un sistema di illuminazione a Led per le installazioni al chiuso al potenziamento degli impianti di riscaldamento e raffrescamento fino al riciclo dell’energia, condivisa poi da tutte le attrezzature presenti, e all’ascesa dei sistemi di gestione integrati.

Tra le tante discipline coinvolte, c’è anche il padel, lo sport del momento. Marco Maillaro è uno dei soci fondatori di Z Padel Club, start-up leader nel settore. “Grazie alla location temporary in piazza Gae Aulenti a Milano abbiamo avuto la possibilità di mettere in mostra un progetto di container architecture – spiega. Abbiamo utilizzato, dove possibile, dei container per ridurre al minimo il cemento e, soprattutto, perché sono di rapida installazione e di veloce realizzazione. Il nostro obiettivo è diventare azienda B Corp, ovvero una realtà che si distingue da tutte le altre sul mercato perché, oltre a perseguire un profitto, si innova di continuo per massimizzare il proprio impatto positivo verso dipendenti, ambiente e tutti gli stakeholder. Scegliamo, quindi, volontariamente e formalmente di produrre benefici di carattere sociale e ambientale nello stesso momento in cui cerchiamo di centrare i risultati e i traguardi economici e operativi che ci poniamo giorno dopo giorno”.

Oltre al padel, la rivoluzione sostenibile influenza anche il mondo del calcio e, in particolar modo, gli stadi: il Financial Times ha realizzato un approfondimento ad hoc sulla squadra inglese Forest Green Rovers che, entro il 2025, punta a realizzare lo stadio più ecologico al mondo, poiché quasi interamente di legno.

Dal calcio si passa al football americano con Green Biz che approfondisce il caso Philadelphia Eagles: il club professionistico della National Football League incorpora la generazione di energia rinnovabile in loco grazie a oltre 11mila pannelli solari e 14 turbine eoliche che rivestono la parte superiore dello stadio, il Lincoln Financial Field, e generano un terzo dell’energia totale dell’intero impianto.

In questo elenco di sport c’è anche il surf: con l’obiettivo di ridurre al minimo l’inquinamento dell’oceano, vengono realizzate diverse tavole di ultima generazione, di cui una da softboard, utilizzando quasi il 100 per cento di rifiuti di plastica riciclata post-consumo.

E ancora, la Columbia Climate School, scuola di ricerca sul clima della Columbia University, concentra la propria attenzione sul tennis, parlando delle palline Triniti: si tratta della prima pallina da tennis ecologica e ad alte prestazioni al mondo, poiché prodotte con un nuovo tipo di anima in gomma che non richiede aria pressurizzata. Ciò significa che può rimbalzare ben quattro volte più a lungo rispetto a quelle normali.

Si prosegue con l’hockey grazie a Bioplastic Magazine che mette in risalto l’innovativo campo studiato per le Olimpiadi di Tokyo: si tratta di un’installazione realizzata grazie alla tecnologia CO₂ e ad un materiale in particolare, ovvero il cardyon, costituito per il 20 per cento di anidride carbonica, che è nello specifico il legante che collega la superficie del campo alle componenti sottostanti.

E il volley? Da segnalare l’iniziativa “Good Net”, che si basa sul recupero delle reti da pesca scartate o recuperate dagli oceani, le quali vengono riciclate per dare loro una prospettiva di vita come reti da pallavolo.

Ancora: a Hong Kong è stato realizzato un campo da basket, utilizzando circa 20mila scarpe da ginnastica usate. Poi il cricket, il secondo sport più praticato al mondo: stando a quanto riportato da The Conversation, lo sport, grazie all’utilizzo di mazze realizzate con canne di bambù, potrebbe aprire “un nuovo ciclo estremamente sostenibile”.

Per concludere, ecco il rugby che emerge, in particolar modo, grazie alla squadra professionista Wigan Warrior: il club si è distinto per l’iniziativa “The Green Warrior”, che offre un programma chiamato “The Learning Curve”. È una vera e propria guida educativa che coinvolge le scuole primarie della zona con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle energie rinnovabili del territorio e aiutare così le realtà scolastiche locali a ridurre la loro impronta energetica e di carbonio.

Ecco, quindi, le dieci iniziative green più innovative del mondo sportivo:

1. La container architecture applicata ai club di padel;

2. Il legno utilizzato come materiale per la realizzazione di uno stadio di calcio;

3. I pannelli solari e le turbine eoliche sfruttate come fonti di energia per gli stadi di football americano;

4. Una tavola da surf realizzata interamente con bottiglie di plastica riciclate;

5. Una pallina da tennis ecologica e ad alte prestazioni, poiché priva di aria pressurizzata;

6. Una tecnologia basata sull’utilizzo dell’anidride carbonica per la creazione di un campo da hockey olimpico;

7. Reti da pesca rivalutate in quanto reti da pallavolo;

8. Un campo da basket interamente realizzato con scarpe riciclate;

9. Una mazza da cricket sviluppata con le canne di bambù;

10. L’iniziativa “The Green Warrior” made in rugby per coinvolgere e sensibilizzare anche le realtà scolastiche locali.

Giampiero Castellotti