La storia del Primo Maggio

Leonardo Mamone
01/05/2023
Tempo di lettura: 5 minuti
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Sono passati 137 anni dal 1º maggio 1886, data dell’inizio dello sciopero, durato fino al 4 dello stesso mese, nello Stato dell’Illinois. Tale data (1º maggio) era stata infatti indicata dalla “Federation of Organized Trades and Labour Unions”, organizzazione lavorativa statunitense, come il giorno di scadenza limite per estendere la legge per le otto ore di lavoro in tutto il territorio americano. Gli operai lavoravano 16 ore al giorno e chiedevano la riduzione dell’orario a otto ore giornaliere e condizioni di lavoro più umane.

Iniziò a Chicago, il 3 maggio 1886, una protesta conclusasi in tragedia; per disperdere i manifestanti, infatti, la polizia aprì il fuoco sulla folla provocando vittime e diversi feriti. Per rispondere al tragico accaduto, gli anarchici locali si diedero appuntamento il giorno successivo, il 4 maggio, presso Piazza Haymarket (Chicago), dove venne lanciata una bomba contro alcuni poliziotti. In risposta la polizia, nella confusione, aprì il fuoco sulla folla, facendo perdere la vita ad undici persone, tra cui sette loro compagni. Questi i nomi degli arrestati, accusati dei disordini in piazza: August Spies, Albert Parsons, Adolph Fischer, George Engel, Louis Lingg, Michael Schwab, Samuel Fielden e Oscar Neebe.

Il processo fu presieduto dal giudice Joseph Gary. Sette di loro vennero inizialmente condannati a morte secondo la legge vigente negli Stati Uniti d’America, mentre solo per Oscar Neebe venne richiesta una pena di 15 anni di reclusione; Samuel Fielden e Michael Schwab vennero condannati all’ergastolo dopo che il governatore Richard James Oglesby commutò le sentenze dei due uomini. Il 16 giugno 1893 venne però constatata l’innocenza degli otto imputati, quattro di loro erano però già stati condannati mediante l’impiccagione (Louis Lingg si era suicidato alla vigilia della condanna), dunque solo gli altri tre hanno potuto godere della grazia loro concessa; questi personaggi sono oggi ricordati come i “Martiri di Chicago”.

Questa data ormai conosciuta è diventata simbolica in seguito al Congresso di Parigi del 1889, che ha visto non solo nascere la “Seconda Internazionale” (fondata dai partiti socialisti e laburisti europei) bensì anche l’istituzione del 1º maggio come “Festa Internazionale dei Lavoratori”, appunto in ricordo di chi ha perso la vita durante il massacro dei lavoratori di Haymarket, scesi in piazza per chiedere lavoro dignitoso. Oggi questa data viene riconosciuta internazionalmente da molti Paesi; alcuni, però, festeggiano in giorni differenti rispetto al nostro.

In Italia tale ricorrenza è arrivata due anni dopo rispetto agli Stati Uniri e in epoca fascista è stata soppressa e sostituita dalla “Festa del lavoro italiano” del 21 aprile, in concomitanza con il “Natale di Roma”. Con le “Disposizioni in materia di ricorrenze festive” del 1946, la “Festa del Lavoro” è stata, infine, riconosciuta festività nazionale, dunque istituzionalizzata. Ancora oggi il 1º maggio è considerato giorno festivo, dunque non lavorativo.

Il 1° maggio di quest’anno è stato scelto dall’attuale governo, a livello simbolico, per l’approvazione del “Decreto Lavoro”, che vede importanti novità in quest’ambito.

Tra le prime ci sarà un ridimensionamento del “reddito di cittadinanza”, che si chiamerà “assegno d’inclusione”; l’assegno sarà rivolto alle famiglie che ne hanno necessità in cui sono presenti disabili, minori o over-60 e che potrà arrivare a 500 euro al mese, con un’aggiunta di 280 euro nel caso in cui la famiglia viva in affitto. Verrà erogato per diciotto mesi e potrà essere rinnovato, a distanza di una pausa di un mese, per periodi ulteriori di dodici mesi.

Condizioni più restrittive per gli occupabili, per loro si parlerà di “Strumento di attivazione al lavoro” che entrerà in campo dal primo settembre 2023. Da questa data, per questa categoria di cittadini la partecipazione ai corsi di formazione diventa vincolante; l’assegno in questo caso sarà invece di 350 euro e al massimo per dodici mesi e non sarà rinnovabile.

La spesa da sostenere per il governo, secondo le previsioni, sarà di 5,4 miliardi di euro nel 2024 e oltre 5,6 miliardi di euro nel 2025 e 2026. Per la prosecuzione del Reddito di cittadinanza si prevede quindi una spesa di 384 milioni quest’anno, mentre per lo Strumento di attivazione al lavoro, che entrerà in vigore il primo settembre, è prevista una spesa di 276 milioni nel 2023 e di 2,1 miliardi nel 2024, che poi scenderà negli anni successivi.

I sindacati convocati ieri sera hanno manifestato la propria insofferenza per la scelta del governo d’indire una convocazione la sera di domenica alla vigilia di una riunione del Consiglio dei ministri per un provvedimento già deciso. E’ già in campo, inoltre, la mobilitazione unitaria, che vedrà Cgil, Cisl e Uil in piazza per tre sabati fino a fine maggio a Bologna il 6, a Milano il 13 e a Napoli il 20, per chiedere di cambiare le politiche economiche e sociali.

Questa decisione è apparsa, effettivamente, più come una seduta in cui il governo ha informato circa le proprie decisioni, piuttosto che un momento di dialogo e confronto. Come afferma il segretario della Cgil Landini “si valuteranno i risultati”.

FONTI

https://www.ilgiorno.it/cronaca/primo-maggio-1.6308859

https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&ved=2ahUKEwjRlovlvdL-AhVqSvEDHcXVCsEQFnoECBAQAQ&url=https%3A%2F%2Fwww.storicang.it%2Fa%2Frivolta-i-haymarket-e-i-diritti-dei-lavoratori_15188&usg=AOvVaw22e132V7M5Ozp0EdghczaF

https://www.repubblica.it/cronaca/2023/04/30/news/perche_1_maggio_festa_lavoratori-398091846/#:~:text=Quando%20in%20Italia%20diventa%20festa%20nazionale&text=Con%20le%20%E2%80%9CDisposizioni%20in%20materia,nella%20data%20del%201%20maggio.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/04/30/primo-maggio-cosi-il-governo-pensa-ai-lavoratori-voucher-contratti-a-termine-reddito-cosa-ce-nel-decreto-opposizioni-e-sindacati-provocazione-porta-precarieta/7146679/

Leonardo Mamone