La produzione dei rifiuti potrà essere una risorsa

Leonardo Mamone
05/03/2023
Tempo di lettura: 5 minuti
Rifiuti

L’emergenza rifiuti in Italia è determinata dal combinato effetto di due fattori: produciamo troppa immondizia e si fa ancora troppo ricorso a discariche e inceneritori. Sul primo fronte, secondo le statistiche Eurostat ogni italiano produce 536 chilogrammi di rifiuti urbani all’anno, 33 in più della media europea. Il nostro Paese si colloca sullo stesso livello di Francia e Spagna. Ma molto meglio procedono il Regno Unito, il Portogallo, la Finlandia, la Norvegia, il Belgio e la Grecia. Riguardo l’utilizzo delle discariche, mentre l’Unione europea prevedeva un limite massimo del 50% di rifiuti “sotterrati” entro il 2009, l’Italia figura ancora a quota 54%.

In realtà la situazione differisce da regione a regione; cinque su 20 hanno raggiunto il traguardo (Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige), mentre molte altre, come Sicilia, Basilicata e Molise, sono ancora lontane da questo obiettivo.

Secondo Assoambiente, associazione di categoria delle imprese che operano nel comparto del riciclo, recupero e smaltimento dei rifiuti, l’Italia si pone al primo posto a livello europeo per tasso di avvio al riciclo dei rifiuti, sia urbani sia speciali, rispetto al totale gestito. Il dato è pari all’83,2% e si riferisce al 2020, nettamente maggiore alla media dell’Unione europea 39,2%, ma anche in confronto ai Paesi più grandi dell’Unione. La Spagna, ad esempio, si ferma al 60,5%, la Francia al 54,4% e la Germania soltanto al 44%.

Il primato persiste anche se si analizza il tasso di “circolarità dei materiali”, cioè quello che analizza la quantità rifiuti riciclati, che successivamente vengono reimmessi nell’economia; l’Italia si colloca poco sotto il primato della Francia, con il 21,6%, ma sopra la Germania (13,4%) e la Spagna (11,2%), la media europea invece è pari al 12,8%. Poiché tale dato si fermava al 12,6% nel 2011, si può affermare che la tendenza sia in aumento.

La disparità non riguarda solo gli Stati europei, bensì anche tra le regioni italiane il divario è evidente.

Secondo l’Istat la quota di raccolta differenziata dei rifiuti urbani rispetto al 2019 è aumentata in tutte le regioni, esclusa la provincia autonoma di Trento (-0,9%) e la Valle D’Aosta (-0,6%). Nella prima si ha la quota più alta di raccolta differenziata (76,7%) e una produzione di rifiuti urbani pro capite inferiore alla media nazionale (486,4 kg per abitante). A seguire il Veneto (76,1% di raccolta differenziata e 476,1 chili per abitante di rifiuti urbani), la Sardegna (74,5% di raccolta differenziata e 444,4 chili per abitante di rifiuti urbani prodotti) e la Lombardia (73,3 e 467,8).

La disparità è dovuta principalmente alla differenza di concentrazione d’impianti di raccolta, smaltimento e riciclo nel Paese.

Globalmente l’emergenza rifiuti, se non risolta o per lo meno attenuata, porterà a gravissime conseguenze, basta pensare che i rifiuti non riciclati vadano a finire sotto terra.

Un articolo della “Royal Society” analizza la situazione in India, Paese in via di sviluppo, nonché tra i principali produttori di rifiuti ed emissioni di gas serra (coloro che contribuiscono al riscaldamento globale “intrappolando” il calore proveniente dal sole).

La popolazione in India aumenta, ma la società è ancora divisa tra ricchi e poveri (questi ultimi in maggioranza: il 42% degli indiani vive sotto la soglia di povertà stabilita a livello internazionale) restando dunque un Paese considerato in via di sviluppo e come la maggior parte di essi per raggiungere i propri obiettivi “si poggia” su infrastrutture economiche utilizzando dunque energia non rinnovabile.

Il Paese si interfaccia nello stesso modo con lo smaltimento dei rifiuti, i benefici di uno smaltimento corretto sarebbero molti, soprattutto nell’ambito dell’energia termica, ma finché la popolazione non verrà educata sull’importanza del recupero degli scarti e le infrastrutture non saranno adeguate, ciò, per il Paese in questione, ma anche per molti altri resterà un lontano miraggio.

In conclusione sono stati fatti notevoli passi avanti nel recupero e nel riciclaggio, che portano occasione di guadagno, tra energia sostenibile e recupero di materiali importanti anche per le apparecchiature elettroniche, ma in prima linea si trovano ancora i Paesi sviluppati, che evidenziano un netto divario con i Paesi in via di sviluppo. La chiave per la riuscita nell’obiettivo di trarre benefici dai prodotti non più necessari arriverà dunque successivamente ad un primo sviluppo economico, che permetterà al Paese di adattarsi al recupero dei materiali come le infrastrutture adeguate e a formare i cittadini sull’importanza del riciclaggio.

Da una corretta gestione della spazzatura ne beneficerà in primo luogo il Pianeta, che non può sopportare una popolazione in crescita che estrarre costantemente più del necessario, sprecando “l’eccesso” dal quale in realtà potrebbero beneficiare paesi meno sviluppati.

FONTI

https://www.repubblica.it/green-and-blue/2021/07/19/news/da_casa_nostra_a_cina_africa_e_altri_paesi_pattumiera_ecco_dove_finiscono_i_rifiuti_italiani-310752124/

https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&ved=2ahUKEwj-pYr0qMX9AhWCSfEDHX7gDa8QFnoECBEQAQ&url=https%3A%2F%2Fassoambiente.org%2Frassegna_stampa_file%2FArticoli_L_ItaliacheRicicla_4.pdf&usg=AOvVaw3f2IXrBoZ6Uvh4mEsAmC-a

https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&ved=2ahUKEwilhKqcp8X9AhWD-qQKHVH1CeEQFnoECBcQAw&url=https%3A%2F%2Fwww.italiaoggi.it%2Fnews%2Fitalia-leader-in-europa-con-il-72-di-rifiuti-riciclati-fratin-siamo-un-eccellenza-devono-essere-gli-altri-202212161038119440&usg=AOvVaw2V3kXM9_S7zaOA8em2fqKq

https://royalsocietypublishing.org/doi/10.1098/rsos.160764

https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&ved=2ahUKEwiBgZ6HqMX9AhXS-qQKHVhZDxEQFnoECA0QAw&url=https%3A%2F%2Fwww.repubblica.it%2Fsolidarieta%2Fcooperazione%2F2011%2F12%2F09%2Fnews%2Findia_i_ricchi_sono_sempre_pi_ricchi_e_poveri_in_drammatico_aumento-26352888%2F&usg=AOvVaw2RNfvJ_zqsbgHZl3xSDVuc

Leonardo Mamone