
Il primo ministro Giorgia Meloni, dall’elezione di Donald Trump, tenta di bilanciare le visioni su certi aspetti più estremisti del presidente americano con quelle più affini alla visione europea.
Sicuramente uno dei punti più delicati ad oggi in Europa è la guerra Russo-Ucraina, che i vari governi sperano non si allarghi nel continente. Proprio riguardo questa difficile situazione, il presidente ha dichiarato che è in corso l’organizzazione di un incontro con Vladimir Putin, non specificando ancora una data. Trump ha ribadito l’importanza di porre fine al conflitto in Ucraina, definendola una “follia sanguinosa” e il Cremlino ha espresso apertura al colloquio. A riguardo l’inviato Kellogg, ex consigliere per la sicurezza degli Usa, ha proposto che gli aiuti statunitensi all’Ucraina siano condizionati alla partecipazione a negoziati con Mosca. Non si deve però dimenticare che durante la campagna Trump ha dichiarato che un continuo invio di armi in Ucraina serva piuttosto ad alimentare la guerra piuttosto che a incentivarne la fine. La presidente del Consiglio Meloni spiega a riguardo che “Trump in verità ha parlato in più occasioni di pace con la forza, e anche io ho sempre sostenuto che l’unico modo di costringere la Russia a sedersi a un tavolo di trattativa era costruendo una situazione di difficoltà”, non prevedendo un disimpegno di Trump.
Il mondo trumpiano certamente affascina i politici più estremisti su tematiche quali l’immigrazione, tra loro Μatteo Salvini, che sostengono che questa non debba essere governata bensì fermata. Proprio nel programma del neo-eletto presidente statunitense si legge la volontà di bloccare l’immigrazione e di fatto, nel suo mandato precedente, il presidente Trump ha completato centinaia di miglia di muro e finirà rapidamente il lavoro. I repubblicani mobiliteranno inoltre personale e risorse militari se necessario per reprimere duramente il traffico di droga e persone nel Paese. L’approccio della Premier Meloni, da quanto da lei detto, è invece diverso: l’Italia continuerà ad avere un approccio diverso e a lavorare con l’Europa per gestire i flussi migratori, non per fermarli e anche sul tema delicato dell’Albania e sui rimpatri veloci, non si andrà allo scontro, ma si scommetterà sul fatto che anche la Corte europea, sul tema della definizione finale dei Paesi sicuri, darà ragione all’Italia, poiché la nostra direzione è in linea con il nuovo “Patto di migrazione e asilo”.
Giorgia Meloni tenta dunque di navigare tra le sfide poste dall’influenza di Trump e delle sue politiche isolazioniste, cercando di mantenere una posizione indipendente che non si omologhi totalmente al “trumpismo”. Per riuscire nella sua impresa si impegna a trovare punti di convergenza con il Presidente Usa, critico su molte linee di pensiero dell’Europa, senza adottare un approccio anti-europeo, adottando una sua strategia volta ad evitare che l’isolazionismo di una possibile nuova amministrazione Trump rappresenti una minaccia per gli interessi italiani e europei.
FONTI
https://www.presidency.ucsb.edu/documents/2024-republican-party-platform
https://www.bbc.com/news/articles/cz7e3qzpn9xo
https://edition.cnn.com/2024/11/06/politics/trump-election-ukraine-war-russia-intl/index.html
“Rischi e opportunità della Meloni in versione Trump Translate” di Il Foglio Quotidiano (10 gennaio 2025)