La ministra Calderone sul nuovo decreto lavoro

Nataliya Bolboka
02/05/2023
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Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri 1° maggio il nuovo decreto lavoro che ha fatto molto discutere. La ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone a 24 Mattino su Radio 24, ha chiarito le posizioni del governo in merito alle misure approvate.

“Le norme del decreto lavoro sui contratti a termine approvato ieri non comportano rischi di precarizzazione” ha dichiarato la ministra in risposta alle polemiche. Si tratta di un intervento “che elimina le causali di difficile applicazione e che potevano generare contenzioso”, affidando “alla contrattazione collettiva la definizione delle causali”, ha spiegato.

“Poi c’è una clausola per cui laddove non c’è una previsione da parte del contratto si dà alle parti la possibilità di prorogare per una finestra temporale limitata con un richiamo alle ragioni tecnico produttive”, ha continuato la ministra. Inoltre, ha ricordato che tra i contratti a termine “il 97 per cento durano meno di 12 mesi. Il cambiamento riguarda – quindi – meno del 3 per cento dei contratti, per i primi 12 mesi non ci sono causali”.

Forti le posizioni sulla necessità di accettare offerte di lavoro congrue per non perdere il sussidio contro la povertà, la nuova misura che sostituisce il reddito di cittadinanza. Per offerte a tempo indeterminato in linea con i contratti collettivi “il raggio di osservazione e quindi di ricerca è quello nazionale” ha spiegato la Calderone. Per i contratti a termine, invece, il raggio è limitato a 80 chilometri dalla residenza. “Il nostro obiettivo è di poter portare al lavoro quante più persone possibili in tempi brevi anche perché abbiamo forti richieste da parte delle aziende che in questo momento hanno bisogno”, ha affermato la ministra.

Non mancano poi le dichiarazioni in merito al taglio del cuneo fiscale. “Con la manovra abbiamo confermato i due punti di taglio, oggi con tutte le risorse a disposizione siamo tornati sul tema. Gli ulteriori quattro punti fanno sì che per chi ha redditi fino a 25mila euro ci sia una riduzione di circa il 70 per cento del prelievo contributivo. Per chi ha fino a 35mila euro di reddito c’è il 60 per cento. L’impegno è di lavorare per creare le condizioni per rendere strutturale questo intervento. Ci deve essere una situazione che lo consente. Bisogna agire con prudenza con attenzione ai conti”.

Nataliya Bolboka