Inaugurato l’estrusore per rPET ad Anagni

Giampiero Castellotti
15/06/2022
Tempo di lettura: 5 minuti

È stato ufficialmente inaugurato il nuovo impianto per il riciclaggio del PET all’interno dello stabilimento Alpla Group di Anagni (Frosinone) dove, alla presenza del sindaco di Anagni, Daniele Natalia, del direttore di Unindustria Frosinone, Pamela Morasca, di monsignor Lorenzo Loppa, vescovo della diocesi di Anagni-Alatri, e dei dipendenti di Alpla si è proceduto al simbolico taglio del nastro.

Con un investimento di 6,5 milioni di euro per la sola linea di estrusione, l’azienda punta a una capacità produttiva di 13.500 tonnellate all’anno di PET riciclato (rPET) utilizzabile per la produzione di nuovi packaging destinati al contatto con gli alimenti. La quantità di rPET trattata coprirà il 25 per cento circa del fabbisogno aziendale, ma è destinato a salire fino al 100 per cento nel giro di alcuni anni con evidenti benefici in termini di impatto ambientale.

“Si è trattato di un percorso impegnativo dal punto di vista economico e dello sviluppo del progetto. – ha specificato Tiziano Andreini, amministratore delegato di Alpla Italia, durante il discorso inaugurale. “La famiglia Lehner, proprietaria di Alpla Group, ha creduto sin dal principio nelle potenzialità di questo stabilimento anche in un’ottica circolare, pilastro fondamentale per la crescita sostenibile. Oggi la plastica che qui viene riciclata consente infatti di abbattere del 90% le emissioni di CO2 rispetto alla produzione di plastica nuova, evitando la potenziale dispersione nell’ambiente di migliaia di tonnellate di materiale”.

“Seguendo il tema della sostenibilità, il prossimo investimento in programma riguarda l’installazione di un cogeneratore per il risparmio energetico – ha aggiunto Andreini. “Ma forse ciò che più preme ad Alpla è contribuire allo sviluppo del territorio anche dal punto di vista occupazionale: ai circa 90 dipendenti già presenti in azienda se ne sono infatti aggiunti altri 12 per gestire le attività correlate al nuovo estrusore di rPET”.

Un risultato reso possibile anche grazie all’impegno dell’amministrazione locale, che si è prodigata per abbattere le barriere burocratiche come quelle legate all’edificazione all’interno di siti di interesse nazionale (SIN). “Il caso di Alpla è l’esempio che dimostra come, nel rispetto delle norme e della tutela dell’ambiente, sia possibile contribuire allo sviluppo industriale del territorio. – ha confermato Daniele Natalia, sindaco di Anagni. “Si tratta di opportunità oggi uniche, ma che devono diventare prassi grazie al lavoro in sinergia tra amministrazione locale e aziende”.

Industria che, nella provincia di Frosinone, vanta un tessuto imprenditoriale composto da più di 50.000 aziende impegnate nei settori più disparati. “Il potenziale di una provincia come la nostra è eccezionale. – ha spiegato nel proprio intervento Pamela Morasca, direttore Unindustria Frosinone. “Il sistema dovrebbe tutelare le aziende che investono e giornate come quella odierna dovrebbero rappresentare la norma. Poiché, come dimostra il caso di Alpla, il progresso contribuisce alla transizione ecologica ed energetica, la tutela dell’ambiente passa anche attraverso una industria florida. La desertificazione industriale non è solo una perdita dal punto di vista economico e sociale, ma lo è anche nei confronti dell’ambiente”.

Sull’impatto sociale si è infine soffermato monsignor Lorenzo Loppa, vescovo della diocesi di Anagni-Alatri. “In un periodo costellato da tante nubi nere e purtroppo anche da qualche temporale, fa piacere assistere a uno squarcio di azzurro. Oltre all’ambiente e all’industria, è il territorio a trarre grande beneficio da questi sviluppi poiché ovunque c’è lavoro ci sono persone e famiglie che respirano. Ben vengano dunque queste iniziative, capaci di riportare il sereno”.

L’evento si è concluso con una breve visita all’interno del nuovo impianto di estrusione per rPET.

Informazioni su ALPLA Group

ALPLA è una delle maggiori aziende globali operanti nel settore degli imballaggi in plastica. Circa 21.600 dipendenti in tutto il mondo ogni giorno producono bottiglie, tappi e parti stampate in 178 siti dislocati in 45 paesi diversi. Gli imballaggi di alta qualità prodotti da ALPLA vengono utilizzati in un’ampia gamma di settori: food & beverage, cosmetico, pharma, prodotti per la pulizia, oli per motori e lubrificanti. ALPLA possiede impianti per il riciclaggio di PET e HDPE in Austria, Polonia e Spagna e alcune joint venture in Messico e Germania. Progetti ulteriori sono in fase di avviamento nel resto del mondo. ALPLA Italia gestisce 7 impianti in tutto il paese – di cui due in-house – e impiega oltre 450 dipendenti. Con un investimento di 5 milioni di euro, nel 2022 aprirà un nuovo impianto per il riciclaggio del PET ad Anagni.

Alcune note sul progetto “La plastica è cambiata, cambia idea sulla plastica”

“La plastica è cambiata, cambia idea sulla plastica” nasce con l’obiettivo di sfatare i luoghi comuni sulla plastica e portare a conoscenza di come la ricerca e sviluppo e l’applicazione di best practices di economia circolare stiano sostanzialmente cambiando l’impatto che questo materiale ha sull’ambiente. Alla base del progetto vi è la consapevolezza di come un uso sostenibile ed ecologicamente consapevole delle risorse, in questo caso della plastica e degli imballaggi plastici, che negli anni si sono evoluti a livello di materiali e tecnologie produttive, costituisca il fondamento per assicurare che le generazioni future possano vivere in un ambiente sano e sempre più evoluto dal punto di vista del benessere sociale e individuale. “La plastica è cambiata, cambia idea sulla plastica” è un progetto supportato da Alpla, tra i principali produttori mondiali di imballaggi in plastica innovativi.

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