I workload dovuti all’AI generativa stanno rapidamente accelerando la domanda di data center, che probabilmente darà impulso ai mercati Tier 2 e 3 in Europa nei prossimi cinque anni. Questo fenomeno si affianca all’aumento della generazione di contenuti e alla migrazione verso il cloud, che spingono la domanda secolare di capacità di data center localizzati e, in Europa, rendono i data center un’opportunità di investimento sempre più interessante.
Le esigenze di capacità dei data center AI driven sono principalmente due: l’addestramento dell’IA e l’inferenza dell’IA, con la seconda che si prevede supererà significativamente la prima in termini di requisiti di capacità. Le strutture per l’addestramento dell’AI sono utilizzate per addestrare modelli generativi di AI su grandi dataset, che sono diventati sempre più complessi negli ultimi cinque anni.
Ad esempio, OpenAI GPT-2 aveva circa due miliardi di parametri, mentre si stima che OpenAI GPT-4 ne abbia circa 1.700 miliardi. Le strutture di inferenza dell’AI sono progettate per fornire capacità di AI a consumatori, imprese e governi, sono quindi molto sensibili alla latenza e spesso si trovano in luoghi simili ai datacenter cloud.
Prevediamo che nei prossimi 18-24 mesi si assisterà allo sviluppo delle capacità di inferenza dell’AI degli hyperscaler. In sostanza, così come il settore della logistica ha la duplice necessità di disporre di grandi magazzini per stoccare grandi quantità di merci e di un agile “ultimo miglio” per consegnare queste merci in modo efficiente ai consumatori, allo stesso modo il settore dell’AI ha bisogno di solide strutture di addestramento per sviluppare modelli potenti e di ampie capacità di inferenza a bassa latenza per implementare questi modelli in modo efficace nelle applicazioni reali.
Questo nuovo motore di crescita della domanda di workload dei data center basati sull’AI generativa sottolinea il nostro continuo entusiasmo per lo sviluppo dei data center in Europa. Tuttavia, le limitazioni alla trasmissione di energia riducono sempre più la possibilità di espandere la capacità nei mercati dei data center Tier 1 (Francoforte, Londra, Amsterdam, Parigi e Dublino) nel breve termine. Questi vincoli stanno già portando alcuni hyperscaler a spostare strategicamente i workload dai mercati Tier 1 a quelli Tier 2 e Tier 3 (come Madrid, Milano e Berlino) che possono essere meno soggetti a limitazioni energetiche e spesso hanno un buon accesso all’energia rinnovabile.
Il tema dell’AI è destinato a svolgere un ruolo importante nei portafogli degli investitori nei prossimi anni. I data center lo supportano senza dipendere da specifici vincitori nella corsa all’AI e consentono agli investitori di ottenere un’esposizione alla crescita dell’AI senza assumere rischi idiosincratici.
All’interno del settore europeo dei data center, privilegiamo i mercati Tier 2 e Tier 3 che probabilmente beneficeranno dell’aumento dei requisiti di capacità indotti dall’AI e dalla sovranità digitale, nonché della continua crescita della domanda basata sul cloud. L’accento va posto su siti con latenza più bassa e su campus scalabili in grado di ospitare crescenti workload dell’AI.
(a cura di Kirill Zavodov, Executive Vice President, Portfolio Manager di PIMCO – http://www.verinieassociati.com)