Secondo la ricerca globale di Colt, società di infrastrutture digitali che ha coinvolto 1.500 leader IT in tutto il mondo, il 71% dei CIO ha un ruolo cruciale nella definizione delle strategie di sostenibilità delle aziende e più di un leader IT su cinque desidera informazioni su come l’IA può influire sugli obiettivi di sostenibilità.
Il Digital Infrastructure Report 2024 rivela il ruolo emergente del fornitore di rete come punto di riferimento in materia di sostenibilità. Lo studio, in particolare, evidenzia la crescente influenza delle strategie ESG nelle decisioni commerciali. Il 22% dei leader IT globali delle 1.500 aziende intervistate chiede ai propri fornitori di rete indicazioni sul riutilizzo e il riciclo dell’hardware – percentuale che sale al 26% in Italia – mentre più di un leader IT su cinque (21%) desidera informazioni su come l’IA possa influire sugli obiettivi di sostenibilità. Uno su cinque (20%) è alla ricerca di supporto per le best practice di sostenibilità e il 20% necessita indicazioni sulla compliance legata a Scope 3.
Il report delinea le aspettative riguardo l’approccio adottato dai provider in materia di ESG e l’influenza di questi fattori nelle decisioni di acquisto. I leader IT ritengono i dati relativi alla rendicontazione delle emissioni scope 3 come il fattore più importante nella scelta di un partner per l’infrastruttura digitale, citato da quasi sette intervistati su dieci (69%). Il 68% dei leader IT – il 55% in Italia – sottolinea l’importanza di solide iniziative in ambito Diversità, Equità e Inclusione (DE e I), con il 31% che dichiara che si tratta di un fattore di fondamentale importanza. Il 68% sceglie invece un fornitore in base ai suoi obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica basati su dati scientifici, mentre quasi uno su tre (30%) afferma che è cruciale che un fornitore offra servizi che aiutino gli acquirenti a ridurre il proprio impatto ambientale.
I dati si basano sui risultati pubblicati nel report, che hanno portato alla luce la responsabilità dei leader IT per le strategie di sostenibilità delle aziende, con più di sette intervistati su dieci che ne sono totalmente o parzialmente responsabili.
I punti più significativi del report sono:
- Il 20% dei 1.500 responsabili IT intervistati vuole informazioni dai fornitori sull’ottimizzazione geografica, ad esempio su come scegliere un data center che utilizzi risorse naturali per l’energia rinnovabile.
- Il 20% si rivolge ai fornitori di rete per ottenere consigli sull’ottimizzazione temporale – spostando ad esempio i carichi di lavoro in orari non di punta. Questa stessa percentuale si registra anche in Italia, fino a raggiungere il picco del 26% in Germania e Hong Kong.
- Il 19% cerca indicazioni dai fornitori di rete sulla rendicontazione delle emissioni di carbonio, con un aumento al 26% nel Regno Unito e al 25% a Hong Kong e un calo al 15% in Italia e all’11% in Francia.
- Il 18% cerca supporto dai fornitori di rete per servizi di rete flessibili e basati sul consumo (percentuale che sale al 22% in Italia) e il 19% per le migliori pratiche di impatto ambientale (18% in Italia, che sale al 28% in Belgio).
- Quando sceglie un fornitore di rete, il 67% cerca un solido quadro di governance e la stessa percentuale predilige anche una politica sociale inclusiva.
- Per il 66%, un servizio di rete “pay as you go” basato sul consumo è importante per ridurre le emissioni e il consumo di energia.
- Solo il 19% delle imprese italiane intervistate ha un piano pluriennale per ridurre al minimo l’impatto ambientale, rispetto al doppio dei Paesi Bassi (42%) e di Hong Kong (41%). La maggior parte dei Paesi, tuttavia, è ancora nelle fasi iniziali della pianificazione della sostenibilità, con il 39% che sta per intraprendere un piano pluriennale (34% in Italia).
- La ricerca rivela che la responsabilità delle strategie ambientali delle organizzazioni è ora affidata ai leader dell’IT, con il 71% degli intervistati che ha un ruolo diretto nella definizione delle strategie di sostenibilità o che le possiede interamente.
- Il 39% degli intervistati italiani sottolinea il contributo positivo delle tecnologie di IA al raggiungimento degli impatti ambientali e delle strategie di governance.
- Più di uno su cinque (22%), a livello globale, si spinge ad affermare che l’IA facilita queste strategie, con un aumento al 36% a Hong Kong, al 32% nei Paesi Bassi e al 28% negli Stati Uniti, mentre scende al 13% in Italia. I leader IT citano l’influenza positiva dell’IA in casi d’uso quali l’investimento in una maggiore sicurezza della rete (citato dal 61%), l’elaborazione di un maggior numero di dati ai margini della rete (58%) e l’utilizzo di maggiori funzionalità Network as a Service (NaaS) (58%).
Carlo Azzola, CEO di Colt Technology Services Italia, dichiara: “Sono entusiasta di constatare il cambio di passo delle imprese in materia di sostenibilità e di riscontrare come Colt e tutto l’ecosistema dei provider tecnologici rivesta un ruolo centrale nel creare un’economia sempre più “verde”. I risultati che emergono dal nuovo report mondiale di Colt sono estremamente incoraggianti: il 71% dei CIO intervistati detiene un ruolo primario nella definizione delle strategie aziendali in ambito ESG e il 67% ricerca partner di rete che abbiano un solido quadro di governance e una politica sociale inclusiva.”
In questo contesto, Colt sta apportando un contributo attivo non solo grazie a una sfidante roadmap per il raggiungimento degli obiettivi ambientali, sociali e di governance (ESG) e per il conseguimento delle emissioni zero, ma anche attraverso l’impiego delle tecnologie più promettenti per fornire alle aziende soluzioni di rete sempre più sostenibili, oltre che efficaci.
“È incoraggiante sapere che anche le aziende con cui ci interfacciamo quotidianamente abbiano a cuore i nostri valori e che, anche grazie al contributo diretto di Colt, stiano costruendo percorsi di sostenibilità a lungo termine per promuovere un cambiamento reale.” Ha concluso Carlo Azzola.