Geopolitica, il nuovo ruolo centrale del Medio Oriente

Nataliya Bolboka
20/12/2022
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Oriente

Se fino a qualche anno fa ciò che accadeva in Arabia Saudita, Iran, Emirati Arabi Uniti o Qatar, sembravano fatti lontani che poco avevano a che fare con l’Occidente, ora quell’illusione è svanita per sempre.

In un decennio il Golfo Persico è passato dall’essere fulcro del Medio Oriente a nuovo “centro di gravità permanente” per l’intero globo, le cui questioni si ripercuotono su tutto il resto del mondo e gli eventi dell’ultimo anno ne sono la dimostrazione.

L’Arabia Saudita è responsabile della decisione dell’Opec (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio) di non aumentare la produzione giornaliera di barili di greggio e, in questo modo, mantenere i prezzi elevati. Decisione giustificata da “semplici” interessi economici e non come forma di sostegno alla Russia. Con quest’ultima si è schierato invece l’Iran, che fornisce al governo di Mosca droni armati, mentre addestratori militari iraniani aiutano le forze russe nei territori ucraini occupati.

Infatti, se l’influenza del Golfo, definito da Xi Jinping “serbatoio di energia per l’economia mondiale”, era già vasta prima, in seguito allo scoppio del conflitto russo-ucraino è cresciuta ancora di più.
Come alternativa al gas proveniente dalla Russia, molti paesi occidentali e non solo hanno dovuto stipulare nuovi accordi per importare gas naturale. La Francia ha così firmato con gli Emirati Arabi, la Germania con il Qatar e sempre con quest’ultimo la Cina ha stretto un accordo di 27 anni, mentre leader ed emissari internazionali sono in continuo viaggio verso il Medio Oriente.

Senz’altro il potere di questi paesi è strettamente connesso alle riserve di petrolio e gas naturale, allo stesso tempo anche strategia e alleanze sono state fondamentali nel rendere il Golfo il nuovo centro globale. La ricchezza di materie prime ha attratto grandi capitali, accresciuto l’influenza di questi territori, sostenendo la diversificazione economica. A queste ha contribuito lo scenario internazionale. Considerata la crescente domanda energetica di Cina e India, il Medio Oriente guarda ormai da anni ad est, economicamente più vantaggioso. Gli Stati Uniti, d’altronde, hanno perso parte del loro interesse nella regione, dedicandosi all’aumento della propria produzione di petrolio e gas di scisto.

Cercando di mantenere sempre l’equilibrio tra Europa ed Asia, le monarchie hanno così preso maggiore iniziativa, si sono rafforzate militarmente e hanno raggiunto accordi di cooperazione, trasformandosi da attori di secondo piano a protagonisti del contesto geopolitico internazionale.

Nataliya Bolboka