Expo 2030: la candidatura di Roma in sei tavoli tematici

Vanessa Pompili
22/07/2022
Tempo di lettura: 10 minuti

Una giornata per spiegare motivazioni e finalità di Expo 2030, il progetto con il quale la Capitale si vuole presentare sul palcoscenico internazionale per aggiudicarsi l’organizzazione dell’Esposizione universale. Gli Stati Generali di giovedì 21 luglio sono stati pensati come un fondamentale momento di stimolo e ascolto della città, del territorio e dell’intero Sistema Paese.

Expo 2030 è una grande occasione per Roma e sebbene la qualità della vita resti da migliorare nella Capitale, ad appoggiare la sua candidatura sono 7 cittadini italiani su 10. È questo il dato più significativo che emerge dal sondaggio Ipsos presentato giovedì 21 luglio durante gli Stati Generali, evento che ha coinvolto la Città Eterna con sei tavoli di lavoro distribuiti sul territorio. La giornata – alla quale hanno preso parte accademici, politici, imprenditori e media – ha rappresentato un importante momento di confronto grazie alla partecipazione di una pluralità di interlocutori, con l’obiettivo di cooperare per elaborare contenuti di valore per la candidatura. Un’occasione unica per far emergere i punti di forza della proposta ed esseri sicuri di sfruttarli, così come di analizzarne le criticità, per riconoscerle e affrontarle al meglio, in vista della definizione del dossier di candidatura che il comitato promotore sta elaborando e consegnerà il 7 settembre.

Dal tavolo del Campidoglio, che ha dato il via ai lavori, i rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali hanno rimarcato l’importanza dell’Esposizione universale, quale opportunità di rilancio non solo per Roma ma, più in generale, un trampolino per l’Italia intera così come sottolineato da Benedetto Della Vedova, sottosegretario di Stato al ministero agli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, intervenuto presso la Sala della Protomoteca: “Crediamo che la candidatura di Roma a Expo 2030 sia una questione che riguarda l’Italia e tutto il sistema Paese. Deve coinvolgere le migliori energie: vogliamo diventare parte attiva di questa sfida. Siamo consapevoli della competizione che attende la Capitale. Puntiamo sulla capacità evocativa di Roma e puntiamo sulla forza del tema, a partire dalla sostenibilità urbana. Come Farnesina siamo impegnatissimi, è una grande opportunità per tutta Italia”.

“È molto positivo che ci sia un’ampia condivisione attorno alla nostra candidatura, un consenso che crescerà ancora di più quando presenteremo il nostro progetto al Bie a inizio settembre” – così il sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri. “Il confronto di oggi con i diversi tavoli di lavoro sul territorio cittadino è stato un momento importante di questa sfida che noi vogliamo vincere coinvolgendo l’intera Capitale e con il supporto di tutto il Paese” ha spiegato il sindaco. “Abbiamo un’occasione irripetibile per trasformare Roma: lo faremo organizzando l’Expo della sostenibilità, del verde e della natura, con una grande centrale green che alimenterà integralmente l’area di Tor Vergata, rendendola neutrale dal punto di vista delle emissioni attraverso una grande comunità energetica che renderemo permanente, e con un corridoio di mobilità verde che attraverserà i Fori, l’Appia antica, gli Acquedotti fino ai padiglioni dell’Expo. Vogliamo rendere tangibile e concreto il sogno di ripensare compiutamente il modo in cui la rigenerazione urbana possa diventare uno strumento per sostenere l’ecosistema. Questo sarà per noi Expo e Roma è pronta a collaborare con ogni Paese del mondo che vorrà partecipare con il proprio contributo e le proprie idee.”

“Oggi è un giorno molto significativo per la candidatura di Roma a Expo 2030. Segniamo un punto di svolta, perché avviamo finalmente un lavoro che assume un rilievo pubblico, attraverso una presentazione fondamentale per il Paese” – ha dichiarato Giampiero Massolo, presidente del Comitato promotore di Expo 2030. “Non possiamo tuttavia svelare il progetto che abbiamo ideato – continua Massolo – perché lo presenteremo ufficialmente il 7 settembre. Ma a partire da oggi diamo il via a una campagna che dobbiamo rendere tutti virale, popolare e sentita. Bisogna supportare un’iniziativa che deve venire dal basso, in condivisione con autorità, Comune, Regione, governo e privati. Il 2030 non è una scadenza per Roma, ma per l’Italia. A confortarci i risultati di uno studio, che mostra come 7 italiani su 10 siano contenti che la Capitale possa ospitare Expo. Oltre il 40 per cento, infatti, è a conoscenza della proposta e la apprezza; percentuale che sale al 57 per cento tra i romani. Non è poco e dobbiamo proseguire su questa strada.”

“Sulla candidatura di Roma a Expo 2030, la Camera di commercio di Roma garantisce il suo massimo impegno per assicurare che questo importante appuntamento internazionale diventi patrimonio della città. L’eventuale aggiudicazione – così Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di commercio di Roma – avrebbe un impatto notevole, in termini economici e di relazioni internazionali, sia per Roma che per l’Italia. Expo è un’occasione da cogliere al meglio per mettere in atto una trasformazione virtuosa e capace di rendere il nostro sistema produttivo più innovativo, competitivo e inclusivo”.

In contemporanea si sono aperti i cinque tavoli tematici, durante i quali sono emerse riflessioni e proposte per analizzare da un lato le criticità (più o meno evidenti) e dall’altro lato per trovare soluzioni concrete capaci di traghettare Roma verso le sfide future.

Una Roma inaspettatamente moderna, dinamica e innovativa, dove le startup sono arrivate a essere oltre 1.400. Ma anche una Roma multietnica, in cui 1 cittadino su 4 è straniero o figlio di stranieri. In questo contesto Expo si rivela un’occasione unica per attrarre giovani talenti e nuove realtà ad alto potenziale tecnologico. È questa la fotografia scattata al tavolo “Sviluppo, Università e Innovazione”, ospitato dalla Casa delle Tecnologie Emergenti (Stazione Tiburtina). Il dibattito ha visto l’illustrazione dei temi di EXPO da parte della vicepresidente del Comitato Roma Expo 2030, Lavinia Biagiotti Cigna ed è stato presieduto dall’assessora comunale alle Attività produttive e Pari opportunità, Monica Lucarelli. Presenti anche esponenti del mondo imprenditoriale, commerciale, sindacale e accademico. Le testimonianze raccontano una città in cui l’innovazione si fa quotidianamente, sia a livello universitario sia attraverso realtà a elevato contenuto tecnologico. Un incontro che ha messo in luce le numerose nuove idee a supporto della candidatura a Expo 2030, un grande evento per vederle realizzate e per promuovere l’esportazione di ricerca e sviluppo, rilanciando così l’immagine di Roma nel mondo.

Da sinistra: Sabrina Florio, Monica Lucarelli, Mariella Zezza

Al tavolo “Media”, tenutosi presso lo Stadio di Domiziano e coordinato da Livio Vanghetti, direttore Comunicazione e partnership Roma Expo 2030, è stato presentato a direttori e vicedirettori di testata un importante sondaggio realizzato da Ipsos. Dati più che positivi dove la maggior parte degli intervistati, tutti residenti in Italia, non solo si dichiara già a conoscenza della candidatura a Expo 2030 (con il 57 per cento dei romani e il 42 per cento dei residenti in altre città) ma ritiene, altresì, che competere per l’assegnazione rappresenti un’opportunità sia per Roma sia per il Paese. Quanto ai vantaggi che potrebbero derivare dall’eventuale aggiudicazione di questo grande evento, i romani mettono ai primi posti “la ripresa economica di imprese locali e nazionali” (89 per cento), “l’attrazione di investimenti” (88 per cento) e “la riqualificazione dei centri urbani” (85 per cento). Resta per tutti, romani e non, la preoccupazione per le attuali condizioni in cui versa la Capitale, ma comunque il desiderio di dimostrare al mondo intero che Roma può trasformarsi da culla della civiltà a città intelligente e inclusiva resta un sentimento condiviso.

Non a caso il tema scelto per questa candidatura, “People and Territories: urban regeneration, inclusion and innovation” (Persone e Territori: rigenerazione urbana , inclusione ed innovazione) , è stato giudicato efficace dall’80 per cento degli italiani. Partecipare a queste esposizioni di livello internazionale si conferma quindi una scelta vincente, soprattutto dopo l’esperienza di Expo 2015 a Milano valutata “un indubbio successo” da circa il 75 per cento del campione.

Ad accogliere il tavolo “Terzo Settore” il Campo dei Miracoli a Corviale, presieduto dall’assessore comunale alle Politiche sociali e alla Salute, Barbara Funari, con il contributo dell’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi, e la partecipazione dei rappresentanti delle principali organizzazioni nazionali e internazionali non profit presenti a Roma. La Capitale si dimostra, ancora una volta, molto attiva in ambito sociale, attraverso iniziative che vedono le comunità protagoniste. Sono però necessari più spazi e piattaforme tecnologiche che favoriscano condivisione e aggregazione, con l’obiettivo di sviluppare la collaborazione di persone e territori. Expo può e deve essere l’occasione per contribuire a dare una risposta concreta a questi bisogni, da qui l’impegno preso per il riutilizzo delle strutture al termine della manifestazione, come legacy per le associazioni del terzo settore ma con l’ambizione di mettere in campo un percorso che abbia una governance solida e che consenta agli attori di partecipare concretamente allo sviluppo sostenibile della città. Expo non potrà certo risolvere tutti i problemi ma potrà sicuramente contribuire alla loro risoluzione, soprattutto per molti quadranti della città. Lo scopo è rendere Roma anche “Capitale della solidarietà e dell’inclusività”, come dimostrano gli operatori che ogni giorno scendono in strada per aiutare i più bisognosi.

L’Esposizione universale come opportunità unica per il rilancio e il miglioramento dell’offerta culturale e turistica della Capitale. Di questo si è parlato al tavolo “Cultura, Grandi Eventi, Turismo, Sport e Moda” – presso la Casa del Cinema – presieduto dall’assessore comunale alla Cultura, Miguel Gotor, con la partecipazione dell’assessore comunale ai Grandi eventi, Sport, Turismo e Moda, Alessandro Onorato, dei direttori degli istituti di cultura stranieri a Roma nonché dei principali enti museali. La cultura rappresenta un asset internazionale per la Città Eterna, tanto che le sue radici affondano nella continua spinta all’innovazione, all’arte e all’integrazione tra fedi e culture. Ma Roma è anche turismo e sport. Queste sono le tre leve sulle quali bisognerà puntare per assicurare che la trasformazione tracciata sin qui ci consegni una Capitale internazionale, pronta ad accogliere e a coltivare nuovi talenti. Una trasformazione che dovrà tenere conto delle antiche e profonde radici di questa città, rispettando le sue complessità architettoniche e sapendo sfruttare al contempo gli spazi per garantire ammodernamenti strutturali capaci di fluidificarne le complessità.

Roma è stata capace di reinventarsi attraverso i secoli, fino a meritarsi l’appellativo di “Città eterna”. Ma per essere davvero tale può e deve essere rigenerata. Expo potrebbe essere l’occasione per rendere Roma il più grande esempio al mondo di riqualificazione urbana, trasformando la Capitale in un habitat inclusivo, interconnesso e sostenibile. Di questo e altro si è discusso al tavolo “Architettura e Urbanistica”, nella suggestiva Vela di Calatrava, a Tor Vergata. Al confronto coordinato da Matteo Gatto, hanno partecipato l’assessore comunale all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, Alessandro Panci, presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia, Stefano Boeri (in collegamento) e l’ambasciatore Umberto Vattani. Per l’occasione l’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia ha lanciato una “call to action” agli oltre 20mila professionisti iscritti. Sono state raccolte oltre 50 proposte su quattro aree tematiche: riqualificazione padiglioni Tor Vergata, interventi urbani e architettonici per una città a misura di cittadini e turisti accogliente e fruibile, nuovo disegno urbano della metropoli, trasformazione spazi di mobilità tra centro e aree periferiche. Sedici di queste 50 proposte sono state illustrate durante i lavori del tavolo.

Al termine del tavolo “Sviluppo, Università e Innovazione”, presso la Casa delle Tecnologie Emergenti (Stazione Tiburtina) Infoimpresa ha intervistato l’assessora comunale alle Attività produttive e Pari opportunità, Monica Lucarelli e la vicepresidente di Unindustria-Confindustria e presidente di Anima per il sociale, Sabrina Florio.

Vanessa Pompili