Estate 2023: bene il turismo internazionale, ma gli italiani sono in difficoltà

Vanessa Pompili
14/08/2023
Tempo di lettura: 3 minuti
Estate

Nonostante l’inflazione in Italia rallenti, l’aumento dei carburanti e il caro voli si fanno sentire e pesano sulle intenzioni vacanziere degli abitanti del Bel Paese. Secondo un’indagine condotta dell’istituto di ricerca Emg Different per conto di Facile.it, sono quasi 9 milioni gli italiani che quest’anno saranno costretti a rinunciare alle ferie estive a causa dell’incremento generalizzato dei prezzi dei beni verificatosi nel corso dell’ultimo anno. Se a livello nazionale la percentuale di chi ha dichiarato che quest’anno sicuramente non partirà per le vacanze estive è pari al 16,9 per cento, il dato arriva al 19,1 per cento tra i rispondenti con un’età compresa tra i 45 e i 54 anni, mentre a livello territoriale sono gli abitanti del Centro Italia coloro che rinunceranno in misura maggiore alle ferie; in questa zona del Bel Paese il 21 per cento afferma che resterà a casa.

Diversa la situazione per gli stranieri. Sono 702.500 i passeggeri in arrivo per agosto negli aeroporti italiani, +1,1 per cento rispetto ai 694.800 dell’agosto 2022. Solo il 19,9 per cento è italiano, mentre spiccano ancora i turisti statunitensi (17,3 per cento), seguiti da quelli spagnoli (4,9 per cento), francesi (4,2 per cento) e canadesi (3,6 per cento). Nel 35,7 per cento dei casi si tratta di coppie in vacanza. La maggioranza dei turisti stranieri viaggia in economy, l’87,8 per cento, complice il caro prezzi dei voli dell’estate 2023.

I principali arrivi di agosto provengono prevalentemente da cinque aeroporti: New York JFK, Toronto Lester B Pearson, Madrid Barajas, Seoul Incheon e Buenos Aires Ministro Pistarini (Fonte: Ufficio Studi Enit, Agenzia nazionale del turismo).

Le località balneari e le città d’arte sono le destinazioni più apprezzate, scelte rispettivamente dal 36,6 per cento e dal 31,2 per cento degli stranieri intervistati. Ma anche i laghi destano un certo interesse (l’11,3 per cento del campione). A seguire, la montagna (6,9 per cento) e i borghi (6,2 per cento).

La meta del soggiorno viene scelta principalmente per apprezzare le bellezze naturali del luogo (41,5 per cento), per vedere un posto nuovo (34,3 per cento) e per ammirare il patrimonio artistico (30,5 per cento).

A confermare il trend positivo del turismo soprattutto straniero sono anche i dati del Centro Studi di FIPE, la Federazione italiana pubblici esercizi, con un’indagine che ha interessato un campione di imprenditori della ristorazione presenti nelle principali destinazioni turistiche.

Ad agosto verranno spesi circa 9,9 miliardi di euro per mangiare fuori casa. Tra colazioni, pranzi, aperitivi, cene, gelati e dolci, circa la metà dell’intera spesa, ossia 4,7 miliardi, proverrà dai turisti, sia stranieri che italiani. A preoccupare maggiormente gli esercenti non è tanto il turismo internazionale, per il quale le valutazioni sono saldamente positive, quanto quello degli italiani. Nel tracciare un primo bilancio di una stagione ancora in corso, il 42,7 per cento degli esercenti vede una sostanziale stabilità rispetto al 2022, mentre il 41,9 per cento indica una flessione. Solo per il 15,3 per cento si può parlare di crescita.

Vanessa Pompili