Discusso in commissione il decreto Pnrr

Nataliya Bolboka
05/04/2023
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Fitto

È stato discusso ieri, 4 aprile, in commissione Bilancio del Senato il decreto Pnrr.
Tra i contenuti della bozza, che prevede 30 articoli, vi è il rafforzamento organizzativo delle amministrazioni che attuano il Piano e della capacità degli enti locali, il monitoraggio delle riforme della P.a. attraverso l’istituzione dell’Osservatorio nazionale del lavoro pubblico, nonché un aumento delle assunzioni nei ministeri.

In base alla bozza, sarebbero quindi in arrivo circa 3.000 assunzioni nella Pubblica amministrazione, scrive l’Ansa. Attorno a 1.700 sono straordinarie e un migliaio, fra il 2023 e il 2026, per le forze dell’ordine. Per i vari ministeri sono previsti oltre un migliaio di assunzioni tra dirigenti, funzionari e assistenti. Nello specifico la bozza prevede 350 assunzioni per il ministero del Lavoro, 301 per quello dell’Interno, 210  per gli Esteri. E ancora 142 per il ministero del Turismo, 103 per quello Agricoltura e 49 per la Salute. Più modeste le assunzioni per il ministero delle Infrastrutture e quello della Cultura, che si attestano rispettivamente sulle 20 e sulle undici unità, quattro per il ministero dell’Ambiente e per Università e Ricerca e infine due per il ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Oltre alle nuove assunzioni il decreto dovrebbe prevedere per Regioni, Province e Comuni la possibilità di stabilizzare entro la fine del 2026 il personale precario che ha superato i 36 mesi a tempo determinato, nei limiti della pianta organica e previo superamento di un “colloquio selettivo”. Nel testo anche l’ipotesi di richiamare in servizio ex dirigenti in pensione, con la possibilità per le amministrazioni pubbliche di “conferire incarichi dirigenziali o direttivi retribuiti al personale collocato in quiescenza, per un periodo non superiore a due anni e comunque in misura non superiore al 10 per cento delle facoltà assunzionali disponibili a legislazione vigente”.

Infine nella bozza anche un emendamento al decreto che prevede un contributo una tantum di 40 milioni per garantire la sostenibilità degli adeguamenti tecnologici richiesti ai gestori di Spid per la fornitura di servizio di identità digitale con le nuove modalità operative imposte dal Pnrr.

Intanto il ministro Raffaele Fitto ha dichiarato che “il Governo accoglie volentieri l’invito a riferire in Parlamento sullo stato di attuazione del Pnrr, intanto perché non vi è nessuna difficoltà a farlo, ma soprattutto perché la consideriamo un’opportunità. Anzi, un’ottima occasione di confronto per approfondire e chiarire il merito delle questioni”.

Nataliya Bolboka