Dalla Cina macchine elettriche a prezzi bassi inondano l’Europa

Leonardo Mamone
03/01/2025
Tempo di lettura: 3 minuti
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La Commissione di Bruxelles ha recentemente varato dei dazi fino al 35 per cento contro la Cina per cercare di fermare l’invasione di auto elettriche prodotte nel Paese che a breve affolleranno le strade europee. Pechino ha reagito alla sanzione punendo il cognac francese e indagando sulla carne di maiale spagnola; sebbene si tratti ancora di misure di lieve entità si preferirebbe evitare l’escalation, resta però il problema delle auto Made in China che costituiscono, ad oggi, circa il 25 per cento dei modelli acquistati dagli europei.

Al riguardo Xi Jinping ha sostenuto che i governi occidentali, dovrebbero essere riconoscenti nei confronti della Cina che, con prodotti innovativi e basso prezzo, aiuta a perseguire gli obiettivi ecologici imposti a livello europeo. Il Paese del Dragone, grazie ai sussidi statali per circa 125 miliardi di dollari tra il 2009 e il 2021, sta effettivamente incentivando l’acquisto di auto elettriche in Europa proponendo prezzi bassi e dunque molto competitivi. Le case automobilistiche cinesi come BYD, Geely e Nio stanno portando significativi cambiamenti: nuove tecnologie di batterie, stazioni di ricarica rapida e sistemi di cambio batteria. Per favorire l’acquisto della sua ET7, Nio ha iniziato a costruire stazioni di ricambio veloce delle batterie sulle autostrade del Vecchio Continente. Questi veicoli provenienti dall’Oriente dovrebbero, secondo l’idea cinese, trovare le condizioni perfette per diffondersi in Europa, ma eventualmente anche in altri Paesi in via di sviluppo, aumentando l’accesso alla mobilità elettrica.

La strategia di esportazione aggressiva adottata dalla Cina, come è sembrato chiaro alla Commissione Europea, mina le industrie automobilistiche locali. Gli incentivi statali rendono infatti possibile per le aziende del Paese proporre prezzi stracciati che attirano l’attenzione degli europei.

In Cina BYD da filo da torcere ai concorrenti: a novembre ha venduto 504 mila vetture elettriche, sorpassando Geely, che si attesta intorno a 122 mila unità.

BYD è partita nel 1995 producendo batterie i per i telefoni per poi spostarsi sull’industria dei motori elettrici nel 2003. L’azienda mostra quindi una crescita importante, considerando anche che oggi vale in Borsa 106 miliardi di dollari. A proposito della crescita dell’azienda, Bill Russo, guru del mercato automobilistico, fondatore e CEO di Automobility Ltd, conferma che i dazi imposti non fermeranno la corsa dell’export cinese, garantendo che la compagnia manterrà dunque costi più bassi rispetto a qualsiasi veicolo che le case europee sono attualmente in grado di offrire.

FONTI

“Una flotta per l’invasione di Byd (il Suv ha il drone) e geely arriva in Italia” L’Economia 9 dicembre 2024 (inserto Corriere della Sera) – di Guido Santevecchi

foto: Byd image bank

Leonardo Mamone