Cuba nuovo membro Brics, l’Onu chiede la fine dell’embargo

Leonardo Mamone
06/01/2025
Tempo di lettura: 3 minuti
Cuba

Cuba, l’isola caraibica famosa per le sue spiagge e i paesaggi unici, si trova da mesi flagellata dai continui blackout e carenze di cibo che rendono la vita insostenibile.

Dai tempi della Rivoluzione cubana, ma specialmente dell’embargo voluto dagli Stati Uniti, l’Isola vive una situazione difficile in cui risulta necessaria l’opzione di rivolgersi ad altri Paesi per superare le difficoltà attuali.

Dall’inizio di questo 2025 ci si aspetta una nuova era geopolitica, segnata dall’entrata del Paese nel Brics (Brasile, Russia, Cina, India e Sudafrica) insieme alla Bolivia. L’unione internazionale comprendeva inizialmente Paesi accomunati da alcune caratteristiche simili, tra cui la condizione di economie in via di sviluppo, una popolazione numerosa, un vasto territorio, abbondanti risorse naturali e che sono stati caratterizzati, nell’ultimo decennio, da una forte crescita del PIL e della quota nel commercio mondiale. Oggi queste nazioni comprendono oltre il 42 per cento della popolazione mondiale, il 25 per cento della totale estensione della Terra, il 20 per cento del PIL mondiale e circa il 16 per cento del commercio internazionale.

È quindi risultato necessario per Cuba, nella situazione attuale, rivolgersi a un’organizzazione economica internazionale in crescita come quella citata. Oltre a Cuba gli altri Paesi che si uniranno sono Bielorussia, Bolivia, Indonesia, Kazakistan, Malesia, Thailandia, Uganda e Uzbekistan, il che, secondo il ministero dello Sviluppo Economico Russo, porterà l’organizzazione a rappresentare il 36 per cento del Pil mondiale e il 37 per cento del commercio globale.

Nel mentre Cuba ha potuto contare sul supporto della Cina che, proprio tre giorni prima dell’ingresso nei Brics, ha consegnato una donazione di 69 tonnellate di radiatori, motori e componenti per sostenere il ripristino del sistema elettrico dell’isola, stando a quanto riferiscono i media ufficiali. Non è certamente un segreto che il sistema elettrico cubano versa in una situazione molto precaria, soprattutto a partire da agosto del 2024, a causa della mancanza di combustibile importato e dei continui guasti alle centrali termoelettriche, vecchie di circa 40 anni e affidate a una manutenzione precaria a causa delle risorse insufficienti. Secondo “The New York Times” il Paese centroamericano vive la sua peggiore crisi da quando Fidel Castro prese il potere 66 anni fa, superando anche quella dei primi anni ’90, quando la dissoluzione dell’Unione Sovietica lasciò l’Isola senza la sua principale ancora di salvezza.

Ad aggravare la situazione è stato certamente l’embargo voluto dagli Stati Uniti, che l’ha di fatto isolata da circa 60 anni. La misura voluta dalla Presidenza Kennedy affonda le sue radici nella strategia militare che mirava ad evitare una escalation all’indomani della Rivoluzione Cubana, impedendo dunque che il nemico potesse ricevere approvvigionamenti in modo da provocarne la resa per sfiancamento. Il blocco comprende, ad esempio, la proibizione per le imprese Usa di commerciare e negoziare: pena dure sanzioni pecuniarie.

Date le ripercussioni sui cittadini cubani, il 23 giugno l’Assemblea dell’Onu ha ratificato che l’embargo economico che gli Stati Uniti d’America stanno portando avanti contro Cuba è illegale e che deve cessare: in 184 hanno votato a favore della fine dell’embargo, 3 si sono astenuti (Colombia, Ucraina ed Emirati Arabi Uniti) e 2 soli voti contrari: Usa e Israele.

FONTI

https://www.osservatoriodiritti.it/2021/07/16/embargo-cuba-cose-oggi-significato-riassunto-storia-onu/

https://www.rsi.ch/info/mondo/Cuba-è-ufficialmente-membro-associato-dei-BRICS–2474644.html

https://leg16.camera.it/465?area=2&tema=760&BRICS+%28Brasile%2C+Russia%2C+India%2C+Cina+e+Sudafrica%29

https://www.ilsole24ore.com/art/cuba-entra-brics-ultima-speranza-contro-crisi-economica-AGmura3B

Leonardo Mamone