Comuni, necessità di una legge sugli affitti brevi

Nataliya Bolboka
17/04/2023
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galleria Milano

Dalla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ai sindaci delle maggiori città italiane, tutti concordano sulla necessità di una legge sugli affitti brevi. La situazione nei principali centri turistici, infatti, è ormai fuori controllo. Solo su Airbnb, scrive Il Fatto Quotidiano, si contano 7.300 annunci a Venezia, 8.000 a Napoli, 11.000 a Firenze, 20.300 a Milano, quasi 25.000 a Roma, concentrati nei quartieri più centrali.

Nel 2011 gli annunci extra-alberghieri erano meno di 20.000, mentre lo scorso anno si sono registrati quasi 700.000 annunci. A metà marzo, la campagna Alta tensione abitativa (Ata) ha proposto una legge che metta un freno alla situazione. Suggerimento che ha riscosso il consenso di numerosi comuni, a partire da Milano, dove l’assessore Pierfrancesco Maran ha dichiarato: “Serve un intervento dell’esecutivo che da un lato metta ordine in questo mercato senza penalizzare i piccoli proprietari”.

Tra i comuni che chiedono una regolamentazione ci sono anche Bergamo, Napoli, Firenze, Lodi, Torino, Padova, Verona, Roma, Parma, Bologna e Rimini. Al momento infatti, è solo Venezia, con una disposizione della scorsa estate, a detenere poteri speciali per regolare gli affitti brevi.

L’amministrazione di Rimini, che tra i vari i comuni è stato l’ultimo ad unirsi all’appello per una legge nazionale che faccia fronte alla situazione, ha osservato come il problema “non riguarda solo le classi economiche più fragili, ma che riguarda anche i ceti medi e coinvolge anche i lavoratori stagionali del turismo, che non trovando un alloggio si trovano spesso a dover rinunciare all’occupazione”.

La proposta di legge del movimento Ata lascia il potere decisionale in mano ai sindaci, che potranno applicare delle limitazioni in base alle caratteristiche della città, dell’area e del quartiere. Tuttavia la ministra Santanchè si è già detta contraria all’idea di dare ai Comuni più densamente turistici la possibilità di darsi delle regole.

Intanto nelle prossime settimane al consiglio comunale di Venezia dovrebbe arrivare la bozza di regolamento e l’auspicio è che una proposta di legge nazionale arrivi al più presto anche al Parlamento.

Nataliya Bolboka