Torna lunedì 28 settembre il tradizionale appuntamento “Centomani di questa terra”, la grande festa annuale cultural-gastronomica dell’associazione CheftoChef emiliaromagnacuochi, che in questo 2024 si pone d’indagare attraverso il forum “Cosa metteremo nel piatto fra vent’anni”, al quale partecipano non solo chef, ma anche professori universitari, produttori, ristoratori, rappresentanti di istituzioni e consorzi.
Questa decima edizione, che vede come protagonisti alcuni dei migliori chef e produttori delle eccellenze enogastronomiche dell’Emilia-Romagna, si radunerà come di consueto all’Antica Corte Pallavicina dei Fratelli Spigaroli a Polesine Zibello in provincia di Parma.
Si parte con l’apertura del mercato dei produttori, aziende e consorzi e a seguire il forum dal titolo “Cosa metteremo nel piatto fra vent’anni?”
Spiega Massimiliano Poggi, presidente di CheftoChef: “Cultura gastronomica, agricoltura, allevamento e cucina sono fenomeni umani e come tali sono destinati inesorabilmente a mutare. Noi non ci alimentiamo come i nostri nonni e i nostri nipoti non si alimenteranno come noi, o meglio, non sappiamo né il come né il perché, ma di certo cambieranno modo di mangiare. Il nostro presente ci mette di fronte a urgenze di cambiamento e ormai in ogni filiera produttiva ci chiediamo, o dovremmo farlo, ma per quanto potremo andare avanti? Il tutto spesso si sintetizza nella parola sostenibilità. Parola inflazionata, sovente usata impropriamente e depauperata del suo significato originale. Ci chiediamo, o dovremmo farlo, per quanto tempo le risorse naturali potranno sostenere i nostri ritmi produttivi. Forse potremmo iniziare a chiederci per quanto noi saremo in grado di sostenerci? Quanto le nostre filiere agroalimentari, dalle quali dipende la nostra sopravvivenza, sono in grado di affrontare i cambiamenti? Stiamo usando saggiamente le nostre risorse? Perché non sappiamo come, ma di sicuro tutto cambierà. Partendo dal presupposto che prima di trovare le giuste risposte è bene porsi le giuste domande, proviamo a pensare a cosa saremo in grado di mettere nel nostro piatto del 2044. Senza avere la presunzione di trovare ancora risposte, ma partendo dalle domande che possiamo farci nel nostro presente”.
“Per definire un areale gastronomico, progetto ed esperienze romagnole” è il titolo della prima sessione del forum che vedrà Franco Chiarini, storico co-fondatore di Cheftochef parlarne con Franco Mosconi e Davide Cassi, dell’Università di Parma.
La seconda sessione è dedicata al progetto Liliaceae dell’Emilia-Romagna con Giorgio Melandri, scrittore di vino e gastronomia, Massimiliano Mussoni Cheftochef, “La Sangiovesa” di Santarcangelo, coordinatore dei cuochi e Giuseppe Pasquali Cheftochef, presidente Consorzio cipolla di Medicina, coordinatore dei produttori, Andrea Gentilini per lo scalogno di Romagna, Pinuccia Morini per la cipolla borettana, Tommaso Pavani per l’aglio di Voghiera e Nerofermento.
La terza e ultima sessione del forum vede al timone Massimo Suozzi, Cheftochef, mentre tra i relatori Patrizio Bianchi dell’Università di Ferrara, Massimiliano Petracci dell’Università di Bologna, Davide Cassi dell’Università di Parma. Tra gli interventi quello di Roberto Casali di Ecopesce di Cesenatico, Giuseppe Prioli presidente Consorzio mitilicoltori dell’Emilia-Romagna/cozza Romagnola, Dino Negrini per Negrini salumi, Ettore Bartoletti delle Officine gastronomiche Spadoni e Sabrina Dallagiovanna per Molino Dallagiovanna.