Caro benzina, 25 e 26 gennaio: proclamato sciopero nazionale dei benzinai

Vanessa Pompili
13/01/2023
Tempo di lettura: 3 minuti
Benzina

Confermato lo sciopero dei benzinai per le giornate del 25 e 26 gennaio. Agguerrite le associazioni di categoria in attesa del faccia a faccia di oggi con i rappresentanti del governo.

Per Faib, Fegica Figisc è “inaccettabile scaricare la responsabilità dei rincari sui gestori” e in un comunicato congiunto accusano il governo dell’aumento del prezzo dei carburanti, scaricando la “responsabilità sui gestori che diventano i destinatari di insulti ed improperi degli automobilisti esasperati. Avviata contro la categoria una campagna mediatica vergognosa.

Dichiarato lo stato di agitazione su tutta la rete e lo sciopero contro il comportamento del governo. Si preannuncia presidio sotto Montecitorio. Beatificati i trafficanti di illegalità che operano in evasione fiscale e contributiva e che sottraggono all’Erario oltre 13 miliardi di euro/anno.

L’impressione che la categoria ha tratto da questa vicenda è quella di un esecutivo a caccia di risorse per coprire le proprie responsabilità politiche, senza avere neppure il coraggio di mettere la faccia sulle scelte operate e ben sapendo che l’Agenzia delle Dogane, il Mimit, e l’Agenzia delle Entrate hanno, già oggi, la conoscenza e la disponibilità di dati sul movimento, sui prezzi dei carburanti e sull’affidabilità delle comunicazioni giornaliere rese dalla categoria”.

Attaccano l’operato del governo anche le opposizioni. Giuseppe Conte intervistato da Veronica Gentili a Controcorrente, il talk show di Rete 4 in onda il mercoledì sera, ha dichiarato che “a differenza di quello che dice la Meloni, nel punto 17 del programma di Fratelli d’Italia si parla di misure per la riduzione d’Iva e accise. In campagna elettorale la Meloni ancora lo prometteva e ha preso voti per questo. Questi sonotic della mala politica”.

Matteo Ricci, coordinatore dei sindaci del Pd e sindaco di Pesaro, affronta il tema del caro benzina nel programma di approfondimento di Rai 3 Agorà. “L’inflazione colpisce la povera gente più degli altri – ha affermato Ricci. “La storia delle accise sui carburanti riguarda il pane perché crescono i costi per trasportare le farine, riguarda le verdure, riguarda i prodotti del supermercato, e costeranno tutti di più a causa dei carburanti e del trasporto. Le accise sono un tema essenziale per l’inflazione. Il costo lo ritroviamo nel carrello della spesa”.

La premier Meloni non si lascia intimidire dagli attacchi e intervenendo ieri sera in prima serata al Tg1 ha dichiarato: “Durante l’incontro con la categoria e dirò loro che non c’è nessuna volontà di fare scaricabarile”. E poi al Tg5 “Tutti i nostri interventi sono per calmierare l’inflazione. Quello che lo Stato incassa in più di Iva verrà utilizzato per abbassare il prezzo”.

Vanessa Pompili