Black Friday, l’inflazione da consumo

Giampiero Castellotti
29/11/2024
Tempo di lettura: 2 minuti
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Una liturgia continua, con la regia del capitalismo spinto. “Il black friday”, diventato in realtà un appuntamento spalmato sull’intero mese di novembre, è una presenza sempre più celebrata, di anno in anno, a furia di offerte commerciali che hanno perso anche una motivazione logica, come poteva essere per i saldi del dopo-Natale. Ormai tra l’autunno e l’inverno è tutto un rito propiziatorio al consumo, da Halloween che monopolizza ottobre, al “Black Friday” che troneggia a novembre fino all’accoppiata Natale-Epifania che regna tra dicembre e gennaio, per poi lasciare il posto ai “saldi” del post-Feste che, come dice la parola stessa, dovrebbero costituire l’offerta per gli scampoli di fine stagione. Ma ormai è tutto un gioco al ribasso.

Il consumo ossessivo, soddisfacimento di bisogni effimeri, costituisce la nuova religione, che ha finito con lo scalzare anche quei millenari appuntamenti del periodo, tra culto ossequioso dei morti e il Natale religioso della contemplazione, per non parlare di questi giorni dell’Avvento, antitesi dell’esteriorità propria dell’acquisto forsennato.

Se i riti religiosi hanno – in alcuni casi “avevano” – anche una forte componente sociale, di rafforzamento dei vincoli umani e della solidarietà (si pensi anche al “dono alimentare” per l’altro, presente ancora in molte usanze proprie di tanti paesi), l’omologazione imposta dalla corsa all’affare ha ben poco di etico, costituendo talvolta persino un boomerang con l’eccessiva sollecitazione all’acquisto, in particolare per sé stessi: il commercio, specie quello al dettaglio, è in crisi in quanto il cocktail di marketing e nuove tecnologie ha messo all’angolo il “rapporto umano” con il venditore. Ed a furia di spremere il limone, il succo che fuoriesce è sempre meno.

Scrive bene l’economista Luigino Bruni su Avvenire: “Finora abbiamo conosciuto soltanto religioni comunitarie. Ma ormai l’oggetto non lo compriamo più nei negozi-templi affollati, in processione, come avveniva all’inizio; ormai ci arriva, docile e veloce, a casa con un semplice clic (e una carta di credito), senza incontrare nessun umano lungo il cammino. Con l’intelligenza artificiale questo individualismo diventerà totale”.

Giampiero Castellotti