Bergamo, concluso il Landscape festival

Giampiero Castellotti
27/09/2024
Tempo di lettura: 4 minuti
Piazza Vecchia Allestimento Bassa

L’edizione 2024 del Landscape Festival ha registrato risultati eccezionali, rafforzando il ruolo della manifestazione come punto di riferimento imprescindibile nel panorama internazionale della progettazione del paesaggio.

In un momento storico in cui la sostenibilità e la qualità della vita urbana sono al centro delle agende globali, il festival, che è stato presentato il 3 settembre nella prestigiosa cornice dell’Istituto Italiano di Cultura a Parigi, si è confermato ancora una volta una piattaforma di eccellenza, capace di riunire i più importanti esperti e innovatori del settore, promuovendo un dialogo aperto e costruttivo sulle sfide e le opportunità legate al futuro degli spazi urbani e naturali.

L’International Meeting of Landscape and Garden, vero cuore pulsante del festival, ha attratto professionisti da ogni parte del mondo, anche da continenti lontani come l’Australia e il Sud America, sottolineando il carattere globale dell’iniziativa: architetti, paesaggisti, scrittori, fotografi, ricercatori e botanici, tra cui Andrew Laidlaw (Australia), Andrew Grant (UK), Catherine Mosbach (Francia), Arit Anderson (UK), Arthur Adeya (Kenya), Yoonjin Park (Corea del Sud), Margherita Brianza (Italia), Amalia Robredo (Uruguay), Tony Spencer (Canada), Damian Holmes (Australia) e Herbert Dreiseitl (Germania).

Il simposio internazionale con un totale di 400 partecipanti alternatisi nei 2 giorni, ha registrato un incremento del 40% nelle adesioni degli ospiti stranieri rispetto alle precedenti edizioni, un risultato che testimonia il crescente interesse nei confronti della kermesse bergamasca. Di particolare rilievo è la partecipazione internazionale, con i due terzi dei presenti provenienti dall’estero.

L’obiettivo del meeting, che si rinnova di anno in anno, è diffondere una consapevolezza trasversale sull’importanza dello sviluppo sostenibile, che abbracci la rigenerazione ambientale, la tutela della biodiversità, la conservazione delle risorse e una crescita economica stabile, fondata su scelte che valorizzino il benessere sociale e il rispetto del pianeta

Quest’anno, i relatori si sono confrontati sul tema “Facing the crisis“, scelto dalla Commissione scientifica internazionale per connotare la XIV edizione del Festival. Di fronte a pandemieguerre ed emergenze ambientali, è infatti fondamentale trovare soluzioni innovative e percorrere strade inesplorate per affrontare positivamente le diverse fratture della contemporaneità.

“Il valore di Landscape Festival risiede sempre più nel suo profondo impatto culturale, che si manifesta in maniera tangibile attraverso le numerose iniziative che coinvolgono professionistiistituzioni e comunità. Il festival non si limita a essere una semplice celebrazione del paesaggio, ma si configura come un vero e proprio laboratorio di idee, dove la cultura si arricchisce grazie al contributo di esperti provenienti da tutto il mondo. È questo l’orizzonte verso cui continueremo a orientare la nostra crescita: un festival che pone la formazione e la consapevolezza al centro di ogni attività, per creare un impatto duraturo e trasformativo. L’edizione di quest’anno ha rappresentato un successo straordinario, come testimoniano i numeri e i riscontri ricevuti. Abbiamo accolto professionisti da ogni angolo del mondo e i loro contributi hanno arricchito le discussioni e stimolato un dialogo dalla risonanza globale sui temi più urgenti del nostro tempo. Ciò che emerge chiaramente è che il paesaggio non è più un semplice sfondo, ma diventa un attore protagonista nel plasmare il nostro futuro – dichiara Vittorio Rodeschinipresidente di Arketipos.

Grande partecipazione anche agli ulteriori eventi educational in programma, che hanno coinvolto oltre 100 esperti provenienti da diverse aree di specializzazione legate alla progettazione del paesaggio, all’urbanistica e alla sostenibilità. Questi momenti di approfondimento hanno offerto ai partecipanti un’opportunità unica di scambio e formazione, sottolineando l’importanza della continua evoluzione delle competenze in un settore in costante mutamento.

Risultati che confermano il crescente ruolo del Landscape Festival come incubatore dalla portata globale, capace di attrarre figure di spicco a livello internazionale e di affrontare con efficacia le sfide del settore.

Uno dei temi emersi in occasione del meeting è stato quello delle diseguaglianze. In un contesto globale segnato dalle crisi, le disparità economiche e sociali tendono a intensificarsi, e i professionisti del paesaggio sono chiamati a svolgere un ruolo attivo nella loro riduzione. Il paesaggio, infatti, non deve essere considerato solo come uno spazio fisico, ma come un luogo di inclusione e condivisione, capace di contribuire concretamente alla mitigazione delle ineguaglianze. In questo senso, la progettazione può diventare un veicolo per promuovere una maggiore equità sociale ed economica.

Altro topic di grande rilievo è stato quello dell’acqua. La sua scarsità, la distribuzione discontinua e, in alcuni casi, la sua eccessiva abbondanza rappresentano sfide sempre più urgenti con cui dobbiamo imparare a convivere. La gestione sostenibile delle risorse idriche è emersa come una delle priorità imprescindibili, accompagnata dalla necessità di educare la popolazione a fronteggiare i rischi idrici. In occasione dei molteplici dibattiti si è parlato dell’importanza di creare una nuova consapevolezza collettiva riguardo l’acqua, immaginando soluzioni innovative per la sua gestione. Un concetto chiave emerso è stato quello della porosità: come la capacità degli spazi urbani di assorbire e trattenere l’acqua, trasformandosi in bacini naturali utili ad affrontare le sfide climatiche.

Anche la comunicazione assume, secondo gli esperti presenti al meeting, un ruolo fondamentale. I progetti di eccellenza e le soluzioni innovative richiedono una narrazione chiara e accessibile per ottenere il consenso necessario e amplificare la loro diffusione. La comunicazione, quindi, è stata identificata come uno strumento strategico per garantire che le idee possano raggiungere un pubblico più vasto, creando l’impatto necessario per trasformare visioni avveniristiche in realtà concrete.

Infine, è stata sottolineata a più riprese l’importanza cruciale dell’educazione. Formare le nuove generazioni sulla conoscenza della natura e sulla consapevolezza delle sfide ambientali è considerato un pilastro essenziale per costruire un futuro sostenibile. Coinvolgere i giovani, sin dalle scuole e dalle università, è un passaggio imprescindibile per creare una società capace di affrontare con competenza e responsabilità le sfide di domani.

Giampiero Castellotti