Addio, “Bobo” Maroni

Domenico Mamone
22/11/2022
Tempo di lettura: 2 minuti
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Roberto Maroni in prima elementare nel 1961

La scomparsa a 67 anni di Roberto “Bobo” Maroni, storico esponente della Lega (di cui è stato anche segretario), governatore della Lombardia dopo Formigoni ed ex ministro dell’Interno e del Lavoro, ci priva di un politico intelligente, moderno, sempre ottimista. Ed anche un po’ fuori dalle righe: nota la sua passione per la musica, soprattutto come ottimo organista Hammond (ha fatto parte della band Distretto 51, con la quale si è esibito anche da ministro), ma anche sassofonista. Inoltre ha lavorato come conduttore radiofonico in una radio libera, Radio Varese.

Nato proprio a Varese il 15 marzo 1955, studi al liceo classico “Cairoli” della città lombarda, laurea in giurisprudenza, è stato particolarmente vicino ad Umberto Bossi, che conosceva dal 1979. Con lui ha fondato la Lega Nord alla fine degli anni Ottanta, divenendo parlamentare nel 1992 e presidente del gruppo parlamentare leghista. Grande ammiratore di Gianfranco Miglio “padre del federalismo e non solo” (scomparso nel 2001), dal 2002 l’incarico di coordinatore della segreteria politica federale presieduta dal segretario federale Bossi. Quindi segretario federale del Carroccio dal 2012 al 2013, ministro dell’Interno nei governi Berlusconi I e Berlusconi IV, ministro del Lavoro e delle politiche sociali nei governi Berlusconi II e Berlusconi III, vicepremier, presidente della Regione Lombardia dal 2013 al 2018.

Nel 2020 aveva ufficializzato la candidatura a sindaco di Varese per le elezioni comunali del 2021, ma si era dovuto ritirare per i problemi di salute.

“Grande segretario, super ministro, ottimo governatore, leghista sempre e per sempre. Buon vento Roberto – ha scritto sui social il leader del Carroccio Matteo Salvini.

Messaggi di cordoglio anche dall’opposizione. “L’ho conosciuto bene, sempre disponibile e gentile, rispettoso delle opinioni diverse dalle sue come le mie, mi dispiace molto – ha scritto sui social l’esponente del Pd, Emanuele Fiano.

In un’intervista al Corriere della Sera alla vigilia del nuovo governo, Maroni aveva espresso la sua preferenza per il prefetto Matteo Piantedosi come ministro dell’Interno, in quanto “uomo di valore che ha passato indenne tutte le indagini della magistratura”.

La famiglia, nell’annunciare la sua scomparsa, è ricorda ad una frase di Emily Dickinson: “Chi è amato non conosce morte, perché l’amore è immortalità, o meglio, è sostanza divina”.

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Roberto Maroni Presidente della Regione Lombardia in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2017/2018 dell’Humanitas University di Milano. (Francesco Ammendola – Ufficio Stampa e Comunicazione della Presidenza della Repubblica)
Domenico Mamone