2024 positivo per l’economia italiana, per il futuro preoccupa l’inflazione

Leonardo Mamone
06/01/2025
Tempo di lettura: 3 minuti
Borsa

Buone notizie circa la Borsa italiana, che conferma buoni risultati per l’anno appena concluso. Dopo la chiusura del 2023 con un più 28 per cento, il 2024 si chiude con un più 12,6 per cento, facendo posizionare il nostro Paese dietro Francoforte, cresciuta del 19 per cento e Madrid salita del 14 per cento con una capitalizzazione che ha superato gli 800 miliardi di euro (erano 761 miliardi a fine 2023).

In due anni si è dunque registrata una proficua crescita del 40 per cento, sebbene sia sceso il peso dei listini azionari sul Pil, pari ora al 38 per cento, mentre l’anno scorso si attestavano al 39,4. I risultati positivi confermano Milano in testa in Europa nella piattaforma delle obbligazioni, grazie in particolar modo alle grandi offerte di titoli di Stato, nel mentre Intesa Sanpaolo ha mostrato di dominare il settore bancario diventando la banca con la maggior capitalizzazione dell’Eurozona, superando quindi la spagnola Santander e la banca francese BNP Paribas.

Non sono solo l’economia italiana e le banche a dare buone notizie per la fine dell’anno, il tasso di occupazione mostra altresì valori incoraggianti. Secondo i dati Istat l’indice in Italia ha registrato una media del 57,76 per cento dal 2004 al 2024, raggiungendo infine un massimo storico del 62,50 percento nell’ottobre del 2024, allontanandosi da un minimo record del 54,70 per cento evidenziato nel settembre del 2013.

Nota dolente che però merita di essere considerata è la situazione dell’inflazione che non porta notizie positive. Il tasso annuale è infatti aumentato all’1,3 per cento a novembre 2024 dallo 0,9 per cento registrato il mese precedente. Come ci si poteva aspettare i prezzi sono aumentati solidamente anche per altri articoli dell’Indice dei Prezzi al Consumo (Ipc), inclusi ristoranti e hotel (3,4 per cento contro 3,5 per cento), istruzione (2,9 per cento contro 3 per cento) e beni e servizi vari (2,8 per cento contro 2,6 per cento). Si sarà probabilmente notato l’effetto dell’inflazione anche nei supermercati e l’Istat conferma appunto che il costo del cibo è aumentato dell’1,20 per cento a settembre 2024 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, ciò determina che l’inflazione alimentare ha registrato una media del 2,31 percento dal 1997 al 2024, raggiungendo un massimo storico del 13,60 percento a novembre 2022 e un minimo record del -1,30 per cento ad agosto 1997.

L’economia italiana sta dunque attraversando un periodo di crescita positiva, con buoni risultati dalla Borsa e dal settore bancario, il che determina una buona chiusa dell’anno considerando anche il positivo indice del tasso di occupazione che ha raggiunto livelli storici. Resta tuttavia l’inflazione come nota dolente che continua a rappresentare una preoccupazione, con un aumento dei prezzi che influisce direttamente sui consumatori.

FONTI

https://it.tradingeconomics.com/italy/food-inflation

https://it.tradingeconomics.com/italy/inflation-cpi

https://it.tradingeconomics.com/italy/employment-rate

https://www.liberoquotidiano.it/news/economia/41254009/i-mercati-promuovono-l-italia-in-due-anni-borsa-su-del-40-.html

Leonardo Mamone